Nella frazione Inzino a Gardone c'è l’asilo nido della discordia
I genitori della scuola dell’infanzia Ajmone di Inzino sono sul piede di guerra dopo che l’Amministrazione comunale ha comunicato di voler trasformare il primo piano della struttura in un asilo nido. «Non giudichiamo negativamente la creazione di questo servizio - scrivono in una nota i rappresentanti dei genitori -, ma il luogo prescelto per ubicarlo: nella parte superiore della struttura, che ospita 74 bambini, sono presenti spazi indispensabili come la biblioteca, la palestra, la stanza scientifica, la sezione per l’insegnamento di religione e uno spazio strutturato con giochi motori».
Questi spazi sono stati creati e arricchiti a fine anno scolastico scorso con giochi, sussidi e arredi nuovi attraverso finanziamenti dati alle scuole dell’infanzia dalla Regione. La parte sottostante «consente solo l’utilizzo di quattro aree per bambini - prosegue la nota -: tre sezioni e un salone con due scivoli e qualche gioco. Spazio, questo che impedisce una azione didattica vera e di qualità, tant’è che anche il dirigente scolastico si è detto contrario alla scelta dell’Amministrazione comunale».
La vicesindaco Patrizia Concari ribatte sottolineando come «nella lettera dei genitori manchi un particolare fondamentale: ovvero che la decisione di aprire il nido nasce dal fatto che ci sono risorse statali in arrivo fino a 175mila euro per aumentare il numero di bambini che avranno accesso al servizio praticamente gratis, dal momento che il contributo centrale coprirà le rette di più di trenta famiglie gardonesi».
Concari tiene inoltre a sottolineare che «sono state cercate altre strutture idonee, ma quelle individuate erano da ristrutturare e i fondi statali arrivano per coprire le rette e non per lavori di edilizia scolastica». La vicesindaco conclude spiegando che «la convenzione con il nido Elefanti volanti è giunta al limite di posti disponibili: abbiamo raggiunto la capienza massima e lo Stato ci chiede di aumentare i posti al nido».
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