Musica e astronomia all'osservatorio di Lumezzane
L'Associazione dei Planetari Italiani (Planit), che ha sede a Lumezzane presso il Centro studi e ricerche Serafino Zani, organizza degli incontri online che si possono seguire in diretta oppure visionando la registrazione disponibile sulla pagina Facebook di Planit. Il dott. Enrico Miotto del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano ha inaugurato il primo degli appuntamenti virtuali con astronomi e planetaristi. Gli argomenti di cui ha parlato non sono solo di interesse astronomico. Ormai da tempo sotto le cupole dei Planetari si organizzano curiosi abbinamenti tra l'astronomia ed altre discipline, come quello che Miotto aveva proposto anni fa nella grande sala circolare dello storico Planetario Hoepli di viale Venezia a Milano. In quella occasione aveva invitato due chitarristi che eseguivano i loro pezzi musicali sotto il cielo stellato.
Non era difficile trovare dei collegamenti tra le note e le storie del cielo. Ad esempio al termine della descrizione della costellazione dell'Aquila il duo chitarristico si era cimentato in un celebre motivo del gruppo rock Eagles suonando «Hotel California». Invece quando Miotto svolgeva le sue ricerche sugli antichi strumenti astronomici dell'Osservatorio di Brera aveva dovuto cimentarsi con la lingua latina. Le carte del passato che descrivono l'uso di questi apparecchi sono scritte in latino e sfogliandole scoprì le curiose relazioni tra le effemeridi astronomiche e le storie di corsari.L'osservazione degli astri era strettamente correlata alla navigazione e all'orientamento, serviva a tutti i naviganti e in alto mare il traffico era molto intenso, comprendeva anche imbarcazioni dalle quali era preferibile stare alla larga, come quelle dei corsari. Miotto ha inoltre svolto attività didattiche con le scuole e una di quelle curiose che ha ricordato durante l'incontro online era dedicata al cerchio Indù realizzato con i sassi e il bambù. Una classica esperienza osservativa che avrebbe potuto avviare un grande cantiere, come quello interminabile del Duomo di Milano, perchè consente di tracciare con molta precisione la linea meridiana dalla quale si ricavano le direzioni dei punti cardinali. Attualmente il dott. Miotto lavora al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano dove è esposto il grande telescopio da mezzo metro di diametro con il quale l'astronomo Schiaparelli osservò i celebri canali di Marte che hanno dato vita ad incredibili storie sui marziani. Gli strumenti più potenti utilizzati successivamente hanno rivelato l'inesistenza dei canali attribuiti ad una civiltà aliena, ma da allora Marte è sinonimo di civiltà extraterrestri. Nel futuro l'uomo raggiungere il pianeta rosso dopo un lungo viaggio ad oggi ancora pieno di incognite.
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