Matteo Sandri: «Fabrizio, perché hai ucciso Manuela?»
Nella casa di Nave ora è rimasto solo. Con il suo dolore, con i ricordi di una storia che il tempo non riuscirà a cancellare e con l’immagine della ragazza che ancora amava impressa nella mente. «Sapevo che Manuela non era scappata. Sapevo che Fabrizio c’entrava con la sua scomparsa, ma mai, nemmeno nella peggiore delle ipotesi, avevo pensato ad una fine così» racconta Matteo Sandri il giorno dopo il funerale di Manuela Bailo, la 35enne con la quale continuava a convivere nonostante la loro relazione fosse finita.
Perché fin da subito eravate così convinti delle responsabilità di Fabrizio Pasini?
«Inizialmente io, come la famiglia di Manuela, avevo solo qualche dubbio e nessuna certezza. Poi però ogni giorno usciva un particolare in più su questa persona e ad un certo punto mi sono convinto che era tutta colpa sua».
Quale è stato l’elemento che ha fatto scattare la certezza?
«Gli sms arrivati dal telefono di Manu sono stati determinanti. Avevo capito che lo stile di scrittura non era il suo. Nei messaggi spediti domenica e lunedì dopo la scomparsa c’era un "ciao" e poi andava a capo e proseguiva. Manuela non scriveva così. Con Francesca (l’amica con la quale la ragazza sarebbe dovuta andare in vacanza, ndr) abbiamo allora voluto testare Fabrizio. Lei le ha mandato un messaggio per chiedere se aveva notizie e per vedere in che modo rispondeva. Come temevo Fabrizio ha scritto "ciao" ed è andato a capo. Proprio come negli sms arrivati dal cellulare di Manu. Abbiamo avuto la conferma che a digitare sul telefono era lui».
Prima di continuare il discorso su Fabrizio Pasini parliamo di voi. Con Manuela era finita eppure continuavate a vivere insieme. Perché?
«Ci eravamo lasciati due anni fa. La vedevo strana, mi sembrava stanca della relazione. Poi ho capito che aveva trovato un’altra persona anche se non ha mai ammesso. Mi diceva semplicemente: "Non ho nulla, sono io che voglio stare sola". Avevo provato in tutti modi ad allontanarmi da lei, ma non ci sono mai riuscito. Ero ancora innamorato e se abbiamo continuato a vivere sotto lo stesso tetto è perché forse anche lei provava ancora qualcosa. Io l’amavo».
Manuela aveva mai parlato della relazione con Fabrizio?
«Mai. Io chiedevo, ma lei cambiava discorso e non voleva affrontare l’argomento. Avevo saputo della storia guardando le immagini delle telecamere di videosorveglianza in casa installate per sicurezza. Un giorno, a settembre scorso, ho avuto modo di vedere anche un confronto tra loro. Manuela diceva che era stufa perché non riuscivano a vedersi spesso. Lui le aveva risposto: "Ho lasciato mia moglie", ma lei non ci credeva. "Non ti credo più". Manu si è probabilmente illusa per molto tempo. Nessuno però sapeva della relazione. Manuela non lo aveva detto a sua madre e nemmeno alle amiche».
Crede che possa essere stata uccisa per questo? Perché pretendeva sincerità?
«Non lo so, ma non sarebbe comunque un motivo valido per uccidere una persona e fare tutto quello che ha fatto lui. Ora racconta che hanno litigato per un tatuaggio, ma non ci credo. C’è altro che continua a tenere nascosto. Non credo ad una sola parola di quello che dice perché ha sempre detto solo bugie e probabilmente è sempre stato abituato a vivere nella menzogna. La storia che è caduta dalle scale è falsa, solo lui sa come è andata».
Nelle scorse settimane al dolore per non sapere dove fosse finita Manuela si erano aggiunte ad un certo punto le voci e le cattiverie della gente che ipotizzava fosse lei il responsabile. Come ha vissuto tutto questo?
«Ho visto i commenti di alcuni imbecilli sul web, ma da questo punto di vista ero tranquillo perché sapevo di non aver fatto nulla. Ero preoccupato per Manuela e non ho dato peso a quei messaggi. Mi è dispiaciuto molto per i miei genitori che hanno letto i siti internet e quelle frasi e hanno sofferto. Mamma e papà mi sono però sempre stati vicini e non hanno mai dubitato di me. Oggi il dolore per aver perso la persona che amavo è più forte del desiderio di ottenere le scuse da parte della gente che mi ha attaccato».
Il papà di Manuela ha detto di aspettarsi il massimo della pena per l’assassino della figlia. Lei cosa pensa?
«Sono della stessa idea. Deve pagare e duramente per quello che ha fatto. Non vorrei mai più vederlo in faccia ma una cosa gliela voglio dire: a questo punto racconta tutta la verità, spiega cosa è successo davvero. Smettila di mentire perché ormai non ha più senso».
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