«Mario Bozzoli è stato ucciso, delitto premeditato»

A dirlo il procuratore generale Pierluigi Maria dell'Osso nel corso della trasmissione Messi a fuoco
Fonderia Bozzoli
Fonderia Bozzoli
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«Mario Bozzoli è stato ucciso e il suo omicidio è stato un atto di premeditazione». Se fino ad oggi si è continuato a parlare di «scomparsa» in riferimento all'imprenditore di Marcheno, svanito nel nulla la sera dell'8 ottobre del 2015, il procuratore generale Pierluigi Maria dell'Osso, ha chiarito ai microfoni di Teletutto che non può che trattarsi di omicidio. L'intervista al procuratore è stata l'elemento centrale della trasmissione Messi a fuoco andata in onda ieri sera durante la quale Andrea Cittadini con i suoi ospiti ha sviscerato un giallo dai contorni inquietanti che da due anni tiene in scacco il Palazzo di giustizia bresciano.

Durante la puntata sono state ripercorse le vari fasi di questo giallo, mostrati alcuni documenti inediti delle indagini e proposte le novità, tra cui la principale, cioè l'avocazione dell'inchiesta da parte della Procura generale.

Sotto la lente della Procura alcune testimonianze che inchioderebbero il nipote di Mario Bozzoli, Giacomo, iscritto nel registro degli indagati a piede libero con l'accusa di omicidio. 

L'ultima parte della trasmissione è stata quindi dedicata all'altro mistero legato al giallo di Marcheno: la morte di Giuseppe Ghirardini, presente in azienda al momento della scomparsa di Mario Bozzoli. Secondo il procuratore Dell'Osso, che ha avocato a sé anche questo fascicolo aperto per istigazione al suicidio, le due vicende sono legate a doppio filo. 

 

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