Maniva, patto per la rinascita cullando un sogno olimpico

In ballo c’è un progetto da 15 milioni di euro tra la Valle Trompia e la Valle Sabbia
Loading video...
UN PATTO PER IL MANIVA
AA

Ora che il «decollo» c’è stato, si inizia a pensare veramente in grande e con un occhio di riguardo al turismo non solo invernale e alle Olimpiadi del 2026, dato che «per quell’appuntamento puntiamo ad avere le squadre giovanili per gli allenamenti e ad essere di supporto ai grandi comprensori» annuncia il presidente della Comunità montana Massimo Ottelli.

Sinergia. Pubblico e Privato si sono alleati per dare vita a una grossa operazione (valore complessivo: 15 milioni di euro) destinata a cambiare il volto del Maniva e non solo. Sulla carta è stato chiamato «Patto territoriale per lo sviluppo economico, ambientale, sociale e della mobilità del territorio montano del Monte Maniva» ed è promosso dalle Comunità montane della Valtrompia (capofila) e della Valsabbia insieme ai comuni di Collio e di Bagolino in collaborazione con Maniva Ski, il Dosso Alto e la società Ski-mine.

Il simbolo di Milano-Cortina 2026 - © www.giornaledibrescia.it
Il simbolo di Milano-Cortina 2026 - © www.giornaledibrescia.it

«Per reperire le risorse ci affideremo a un bando regionale finalizzato a supportare i comprensori sciistici - spiega Ottelli -. Qualora venissimo finanziati, dovremmo riuscire a portare a casa circa 10 milioni e, per il resto, gli investimenti sarebbero a carico per il 90% dei partner privati e per il restante 10% dei pubblici». Ambizioni. Alla base dell’operazione c’è anzitutto la volontà di rendere più attrattivo e competitivo l’impianto mettendo in campo opere che migliorino le strade di accesso alle piste (nello specifico della Bagolino-Passo del Maniva), che puntino al contenimento degli impatti ambientali e alla dotazione di tecnologie e servizi di accoglienza all’avanguardia. Perno di tutto il progetto sarà la riqualificazione di due dei nove impianti che compongono il comprensorio. Stiamo parlando delle seggiovie biposto Zocchi e Barard, realizzate negli anni ‘70. Entrambe, attualmente di proprietà di Maniva Ski, verranno a breve acquistate dalla Comunità montana, che si impegna a portare a casa le risorse necessarie per eseguire gli interventi per poi ridarle in gestione alla società. La Zocchi sarà sostituita con un nuovo impianto di pari lunghezza ma su un nuovo tracciato. Anche la Barard sarà rimpiazzata con un nuovo impianto, che ricalcherà però quello attuale. La Comunità montana si occuperà anche del completamento dell’impianto polifunzionale (antincendio/sparaneve) in località Dasdana, che consentirà la copertura di altri dodici chilometri di piste.

Sostenibilità. La proposta avanzata dal Dosso Alto mira invece ad aumentare la dotazione di bici elettriche e a installare nuovi punti di ricarica per le escursioni. Maniva Ski si occuperà della realizzazione di un nuovo parco giochi in località Persek e del potenziamento della connettività per una gestione innovativa degli accessi alle piste.TurismoStrategie tra le cime

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato