Lumezzane, il Cai mette mano al sentiero che porta a S. Emiliano
È in arrivo una importante novità per i sentieri della Valle di Sarezzo, proprio al confine con Lumezzane. Il percorso che da lì sale fino a S. Emiliano, identificato dal numero 359, verrà reso conforme tutti gli altri sentieri Cai. A darne notizia è il presidente della locale sezione del Clup alpino, Fabio Bonfanti. Da sempre esiste il sentiero che dalla zona «Cave» - dove annualmente si svolge il presepio vivente - porta al Santuario di S. Emiliano. La Sezione Cai, dopo essersi confrontata con quella di Gardone, il Gam e il Comune di Sarezzo, ha provveduto a rinnovare la segnaletica e a dare risalto alla zona con il posizionamento di una bacheca vicino alla Santella.
Ma non è tutto: si è provveduto infatti a segnalare anche il tracciato di altri due percorsi che raggiungono Castol e Giori, in modo che gli escursionisti possano sfruttare alcune varianti quando muovono da S. Emiliano. «In questo modo - sottolinea Bonfanti - sia il santuario di S. Emiliano, sia tutta la Valle di Sarezzo verranno maggiormente valorizzate, soprattutto per chi viene da fuori. Infine con il santuario di S. Emiliano, la sezione Cai completa in modo ancora più fruibile la via del Sacro, lungo percorso sui monti di Lumezzane e Comuni confinanti che tocca almeno 18 chiese, chiesette, santelle, luoghi della fede, sia storici sia più recenti». Dopo la fine del periodo estivo, verrà valutato anche se sarà possibile dedicare una giornata di festa per dare risalto a questa nuova veste del sentiero. Ci sono poi altre novità in arrivo, con numerosi altri interventi di miglioramento sui percorsi esistenti.
Lavori riportati sul sito del Cai Lumezzane sotto la voce «Sentieri», voce aggiornata in base allo stato dei cantieri. «Un lavoro - aggiunge Bonfanti -, frutto dell’impegno della Commissione sentieri dove lavorano molti volontari che offrono il tempo libero in favore della comunità. Il Cai Lumezzane è orgoglioso del senso di appartenenza di questi soci che si impegnano per mantenere viva la voglia di fare del gruppo».
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