L’orrore dei bagni nel parco, sistemati solo un anno fa

Impossibile usare i bagni al «2 Aprile» di Bovezzo, devastati dai vandali. E per la videosorveglianza mancano i fondi
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La dignità di un luogo pubblico risiede per antonomasia nel buon senso delle persone che ne fanno uso. Giusto un passo prima dell’intervento delle istituzioni preposte alla manutenzione e alla sorveglianza, dovrebbe infatti esserci quell’aspetto basilare che non può prescindere dalla volontà di avere a disposizione spazi integri e puliti. Sembra essere proprio quest’atto di civiltà ciò che manca a qualche frequentatore del parco urbano «2 Aprile» di Bovezzo.

Qualora una persona che si trovi a passeggiare nell’ampia area verde senta il bisogno di recarsi al bagno, lo scenario che la attende ha dell’orrido. Passino i muri completamente imbrattati, passi anche la piastrellatura che del bianco originario, in più tratti, conserva solo il ricordo. Ma l’olezzo e le indecenti condizioni dei sanitari costringono anche i più impavidi a fare dietro front. L’unica alternativa possibile, per chi non ha intenzione di tornare a casa, è quella di servirsi del bagno messo a disposizione dal bar interno al parco. E pensare che solo un anno fa il Comune aveva provveduto sia a imbiancare sia a rimettere a nuovo tutto, salvo ritrovarsi poco dopo come se nessun lavoro fosse stato fatto.

Una situazione di reiterata inciviltà che secondo il capogruppo di minoranza, Massimo Imparato, «ha due soluzioni possibili: o affidare la gestione del parco a qualche associazione locale, oppure tenere monitorata la zona con un sistema di videosorveglianza». Sul finire di agosto Imparato aveva denunciato mediante alcune fotografie pubblicate su Facebook, tra le altre cose, anche le condizioni igieniche dei due servizi aperti al pubblico, definite dal consigliere «spaventose, ancor più per un genitore che deve portare il proprio figlio in un posto ridotto così».«Puntando il dito contro quella videosorveglianza - accusa il capogruppo di minoranza - promessa dal sindaco Bazzani nel suo programma elettorale ma non ancora realizzata», la critica va poi a parare laddove «alcuni investimenti dell’Amministrazione, come i 70 mila euro finiti nell’inutile rondò all’altezza della ditta Rosaplast, sarebbero potuti essere impiegati decisamente meglio».

Il costo dell’impianto di videosorveglianza sull’intero paese, stando a quanto affermato dal sindaco, si aggirerebbe attorno ai 120 mila euro, «una cifra - sottolinea il primo cittadino - che al momento il bilancio non ci consente di spendere, a meno che non si decurtino i fondi ad altri servizi, come la scuola o il sociale, decisamente più importanti». Bazzani assicura però, tornando alla questione inerente i bagni del parco, che non appena l’Amministrazione sarà in possesso delle risorse provvederà a sistemarli, nonostante l’idea di fondo sia quella di «non continuare a buttar via soldi - precisa il sindaco - a causa dell’incivilità e della maleducazione di alcune persone».

Barbara Fenotti

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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