L’organo di Pieve protagonista dopo i lavori di restauro
Il grandioso organo della parrocchiale di Pieve risuonerà grazie al recente restauro della Casa Organaria Inzoli, di Ombriano di Crema di cui sono titolari i fratelli Bonizzi. L’organo risale al 1899, costruito dalla ditta Porro Diego & Compagni col quale si è sostituito lo strumento precedente costruito dal lumezzanese Cesare Bolognini, organaro di riconosciuta perizia (in tarda età fattosi sacerdote) visto che nella prima metà del '700, aveva realizzato 106 strumenti.
Di quell’organo, probabilmente, è rimasta una parte delle canne della facciata, canne che in totale assommano a 1500. L’ultima pulitura e un parziale restauro dell’organo della Pieve era avvenuta nel 1980 a cura del Fratelli Ruffatti, di Padova. Precedentemente era stato sottoposto ad una manutenzione generale, negli Anni Cinquanta, ad opera del bresciano Armando Maccarinelli. Lo strumento è "avvolto" nella meravigliosa cassa intarsiata dai fratelli Zambelli nella prima metà del Settecento. Ora il nuovo intervento dei Bonizzi la cui Casa organaria conserva il nome di colui che l’ha fondata nel 1867. Dopo 32 anni dall'ultima ripulitura l’organo, che pure era in discrete condizioni, aveva necessità di un intervento e della riparazione delle parti logorate, specialmente dei componenti in legno aggrediti dai parassiti. L’intervento ha comportato una spesa di 43 mila euro, di cui 26 mila a carico della parrocchia, il rimanente 40% coperto dal fondo dell’8 per mille stanziato dalla Cei (Conferenza episcopale italiana). Per dare conto dei lavori eseguiti e per… prestare orecchio alle ritrovata "voce" dell’organo, la parrocchia ha organizzato due serate: stasera dalle 20.45, il "Video concerto del restauro", cosa e come funziona un organo, a cura dell’organista Giorgio Zani e di Claudio Bonizzi. Mercoledì, stessa ora, il concerto inaugurale vero e proprio del maestro Pietro Pasquini, titolare della cattedra d’organo al Conservatorio di Brescia. Dunque il sapore antico, avvolgente e sapido dell’organo della Pieve riprende nuova vita nel segno di quanto affermava Bach: «Solo Deo gloria».
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