Le scorie della Bozzoli a rischio sfratto
I tempi per conoscere la verità su quanto accaduto all’interno della fonderia di Marcheno, dove l’imprenditore Mario Bozzoli fu visto vivo per l’ultima volta l’8 ottobre scorso sembrano destinati a slittare nuovamente. La caserma milanese che ospita le scorie nelle quali gli inquirenti sono alla ricerca della prova dell'omicidio di Mario Bozzoli, infatti, è a rischio sfratto.
L'edificio nel quale in primavera furono trasferiti i resti di produzione dello stabilimento di Marcheno (dopo essere stati temporaneamente stoccati nella Beretta di Gardone) è stato individuato dalla prefettura di Milano per dare accoglienza ai profughi destinati al capoluogo.
Concreto quindi il rischio di un nuovo trasloco delle scorie di produzione, conservate a Milano per consentire all'anatomopatologa Cristina Cattaneo una più agevole ricerca di indizi della morte dell'imprenditore 50enne, e quindi di un rallentamento dell'inchiesta che per ora, riferiscono fonti investigative, non ha fornito alcun esito apprezzabile.
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