L’arte immortale di Gianluigi: resiste a freezer e fiamma ossidrica

Biscuola realizza a Lumezzane opere con materiali particolari e una tecnica che ha inventato personalmente
Gianluigi Biscuola con l’opera che recentemente gli ha fruttato un premio a Breno - © www.giornaledibrescia.it
Gianluigi Biscuola con l’opera che recentemente gli ha fruttato un premio a Breno - © www.giornaledibrescia.it
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Gianluigi Biscuola è un artista che incarna la forza dirompente dell’impeto e dell’energia vitale. Autodidatta, ormai ha trasformato quello che doveva essere un passatempo in lavoro, visto che dedica al suo laboratorio dalle 8 alle 9 ore giornaliere.

«La passione per l’arte - ci racconta l’artista valgobbino - nasce fin da bambino, quando alle medie avevo realizzato alcuni bassorilievi in creta. Il disegno era la mia materia preferita. Nel tempo, mi è piaciuto trafficare con tanti materiali e modi  diversi di esprimere la mia arte». Dal disegno alla pittura a olio, dalla creta agli affreschi a strappo e, da bravo valgobbino con 42 anni di lavoro in azienda, anche la realizzazione di modelli per le industrie di artistica.

In mezzo anche sculture in legno in tronco di ciliegio: la prima opera, una beccaccia in un tronco, è ancora nel suo laboratorio, tenuta come ricordo.

Passione

Fondatore nel 1980 con altri tre amici del gruppo Artisti Lumezzanesi, poi istituzionalizzato con il nome di Amici dell’Arte, di cui Biscuola è ancora oggi un socio, l’artista valgobbino da qualche tempo si dedica all’utilizzo del polistirene, che, modellato dalle sue mani, incollato con il gel adesivo strutturale (la colla che utilizzano i posatori di piastrelle)  per dare il giusto spessore, dà forma a opere che oggi sono in alcuni giardini della Valtrompia e anche a Brescia, tra cui quelle  nella sede di via Pusterla dell’assicurazione Generali.

L’unione tra i due materiali produce opere resistenti a temperature da -20 a + 70 gradi: sono state testato nel freezer e sotto la fiamma ossidrica del fabbro. Le opere possono pesare anche 70 chilogrammi. «La materia, pur manipolata e dominata - ha scritto un critico d’arte - non viene mai stravolta, ma sempre rispettata, perfino amata da Biscuola. È il rispetto di chi  sa trarre le cose dal lavoro delle sue mani».

«Negli ultimi anni ho vinto alcuni importanti premi  con questa tecnica  che ho inventato io e ad oggi nessun altro utilizza. Quest’anno ho  vinto a Breno un premio per un’opera dedicata al tema del sacro. Ho raffigurato  la famiglia, con il figlio che nasce dal cuore. Un cuore che tenta di uscire dalla scultura per farsi amore verso gli altri».  La prossima esposizione sarà da sabato 30 luglio al 15 agosto a Peschiera Maraglio di Montisola con altri sette artisti provenienti da tutta Italia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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