Ladri sorpresi dal padrone di casa: botte e fuga

I malviventi parlano italiano e dimostrano di sapere esattamente come muoversi. Via con l'argenteria e il contenuto della cassaforte
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Entrano e sanno esattamente come muoversi. Parlano italiano senza alcuna inflessione. Sono ben vestiti, la sciarpa tirata sul volto. Entrano, rubano, vengono scoperti. Fanno a botte col padrone di casa e riescono a scappare. L’unica speranza di dar loro un volto e un nome è aggrappata alle immagini delle telecamere di sorveglianza, che riprendono tutto.
 
Quarto furto ai danni d’un noto imprenditore di San Sebastiano nell’arco di pochi anni. Un film drammatico che si è ripetuto venerdì, tra le 20 e le 21, nella palazzina abitata dalla famiglia di Franco Pintossi e da suo figlio Giorgio. 
 
I coniugi Pintossi giocano tranquillamente a carte nella veranda di casa. I ladri, in quattro, arrivati a bordo di una Golf bianca nuova, gettata un’occhiata ai due giocatori attraverso le vetrate e lasciato all’esterno un palo, scavalcano l’alta ringhiera di cinta e, attraverso la grondaia, con una corda raggiungono l’appartamento al terzo piano, sapendolo momentaneamente disabitato.
 
Sfondano il vetro e, una volta dentro, ammassano mobili e divani contro la porta d’entrata per operare indisturbati. Poi prendono di mira l’argenteria e la cassaforte, per quanto ben occultata: altro segno che vanno a colpo sicuro.
 
I coniugi, che nel frattempo hanno sentito rumori sospetti, si muovono dalla veranda. Il marito esce per dare un’occhiata e vede i ladri scendere dalla grondaia col bottino. Ne nasce una colluttazione. Volano pugni e spintoni.
 
La signora Pintossi, temendo il peggio, ferma tutti: «Lasciate stare mio marito che vi apro tutti i cancelli e vi lascio uscire». Così i malviventi si dileguano nella notte.

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