La villa ereditata dal Comune di Sarezzo torna all’asta
Quattro anni dopo il Comune ci riprova: è di nuovo all’asta la villa che la saretina Gradita Ferrari aveva lasciato in eredità all’ente nel 2017, a patto che l’immobile o il ricavato della vendita venisse impiegato per fini sociali.
Il valore della villetta situata lungo la ex Provinciale 345, al civico 44 di via Petrarca, era stato stimato di 920mila euro: oggi viene venduta con un importo a base d’asta di 766mila euro. L’unico vincolo imposto dal testamento della benefattrice era che l’edificio venisse impiegato direttamente per avviare un nuovo servizio rivolto alle categorie più deboli della popolazione, oppure che fosse venduto e il ricavato utilizzato con lo stesso obiettivo.
Nel 2018 l’allora sindaco Diego Toscani aveva deciso di mettere in vendita l’edificio in quanto, come spiegò all’epoca, «risulta difficile riconvertire una abitazione di quel tipo a un uso di tipo sociale». L’intenzione della Giunta era di reinvestire il denaro incassato nella realizzazione di una palazzina destinata a ospitare alloggi protetti per gli anziani. Tuttavia, nonostante alcune manifestazioni di interesse non mancarono, il bando non diede l’esito sperato.
Finalità sociale
Di recente l’Amministrazione comunale guidata da Donatella Ongaro ha quindi deciso di rimettere all’asta la villetta (le domande entro il 26 gennaio secondo il regolamento presente sul sito del Comune), che è stata inserita all’interno del Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari per il triennio 2023/2025. Oggi come allora la finalità dell’operazione mantiene il carattere espressamente sociale. Non è però ancora chiaro, qualora l’asta dovesse andare a buon fine, se l’incasso verrà utilizzato proprio per ampliare la rsa Madre Teresa di Calcutta.
«Nel nostro bilancio sono previsti interventi strutturali sulla casa di riposo - precisa il sindaco Donatella Ongaro -. L’idea iniziale era di creare dei mini alloggi, ma stiamo facendo una serie di valutazioni, che prendono in considerazione anche bandi regionali, prima di stendere un progetto vero e proprio». Anche perché 766mila euro «non sarebbero di certo sufficienti per creare una nuova struttura - conclude il sindaco - e serviranno perciò anche altre risorse».
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