La storia torna di moda: boom di utenze per gli archivi storici
È boom di utenze per il servizio di apertura al pubblico degli archivi storici comunali gestito dal Sistema archivistico della Comunità Montana della Valtrompia attraverso la società Civitas. Il 2018 è stato caratterizzato dal consolidamento delle presenze in archivio, dall’aumento delle attività con le scuole e dall’incremento complessivo degli utenti coinvolti nelle esperienze archivistiche.
Le presenze giornaliere per ricerche ed indagini archivistiche ammontano a 272, le visite guidate e le esperienze in archivio hanno coinvolto circa 900 studenti e 24 docenti, mentre le attività di promozione altri 1.405 studenti. Complessivamente si sono registrate 2.577 presenze. L’ipotesi più accreditata è che negli ultimi anni gli archivi siano diventati un patrimonio accessibile a tutti e che, in contemporanea, sia stata superata in parte la percezione diffusa dell’archivio come luogo di deposito di documenti vecchi e polverosi a vantaggio di una concezione di un patrimonio di documenti con un grande potenziale culturale e didattico.
Gli accessi sempre più frequenti sono indice del fatto che è in aumento la promozione di ricerche sul territorio e di attività con le scuole. Nell’arco dell’ultimo quinquennio il graduale aumento delle presenze è imputabile, dal punto di vista logistico, alla semplicità dell’approccio al patrimonio, infatti la consultazione degli archivi può essere fatta contattando direttamente gli uffici situati all’interno del complesso conventuale di Santa Maria degli Angeli a Gardone, oppure navigando nell’Opac della Rete bibliotecaria bresciana.
Nel sito, oltretutto, è ospitata una sezione dedicata agli archivi attraverso la quale è possibile visionare gli inventari in formato pdf e soprattutto compilare on line la richiesta di consultazione, alla quale segue il contatto del servizio per concordare le modalità di accesso agli atti. Gli inventari, corredati dalla descrizione delle nuove unità, vengono aggiornati periodicamente ed è possibile richiedere il supporto degli archivisti per la conduzione delle consultazioni. Il segreto del successo.
Ai quattro motivi di natura organizzativa si aggiungono anche altri aspetti, tra cui la maggiore promozione di ricerche da parte degli enti e delle scuole, la diffusione della consapevolezza che gli archivi siano un patrimonio utile e funzionale ad esperienze didattiche e formative, l’acquisizione di nuovi fondi archivistici e, quindi, di nuovi possibili temi e percorsi di ricerca e la valorizzazione del patrimonio in forme e contesti diversi. Tra queste ultime vi è da ricordare la mostra «’26 e ’38 Maternità, infanzia e leggi razziali tra il 1926 e 1938», prodotta in collaborazione con il Liceo Moretti e l’Anpi di Gardone, che da gennaio 2018 sta percorrendo la Valle affiancata da esperienze formative.
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