La nuova oasi per cani e il mistero bocconi avvelenati
L’allarmante notizia pubblicata su una pagina Facebook che tratta notizie locali non ha smorzato i toni dell’inaugurazione dell’area cani di Rovedolo, a Gardone, alla quale hanno partecipato diverse persone con i rispettivi amici a quattro zampe.
L’oasi di 2.500 metri quadri con un punto acqua, cestini per la raccolta delle deiezioni e una casetta, nei giorni scorsi è stata al centro di una vicenda dai contorni poco nitidi. Il giallo, tutt’ora irrisolto, è partito giovedì scorso da un post, con tanto di foto, in cui si raccontava che in mattinata un avventore avesse trovato all’interno dell’area alcuni bocconi avvelenati. Poche righe accompagnate da uno scatto in cui appaiono due polpette di colore azzurro.
La notizia ha destato immediatamente allarme tra le tantissime persone che portano il loro cane nell’area. Quel che risulta anomalo in tutta questa vicenda è che nessuno, come conferma il comandante Patrizio Tosoni, ha denunciato il rinvenimento delle presunte polpette avvelenate alla Polizia locale. Ciò non è avvenuto anche dopo che i gestori dell’area cani, l’asd Cani di professione, e l’assessore comunale Piergiuseppe Grazioli hanno ripetutamente richiesto all’anonimo segnalatore, sia tramite alcuni commenti al post della pagina locale, sia esortando i relativi amministratori, di recarsi dai vigili per raccontare di persona l’accaduto.
«Dalle foto del post non ho rilevato zone dell’area dove l’erba fosse come nella foto», ha dichiarato Tosoni, che nel pomeriggio di giovedì ha setacciato l’area cani servendosi delle fotografie apparse su Facebook. Il Comune, però, non intende lasciar correre: «Noi stiamo aspettando che la persona che ha segnalato la presenza di esche avvelenate agli amministratori della pagina si metta in contatto con i vigili - ha dichiarato Grazioli - in caso contrario la Polizia locale prenderà provvedimenti».
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