La Casa di riposo di Concesio riorganizza gli spazi e sogna di diventare più grande
Alla Rsa Azienda speciale di Concesio è iniziata una riorganizzazione interna ed esterna degli spazi, ma l’ambizione finale è l’ampliamento della struttura. «La capienza massima è di 49 posti letto - spiega il presidente del cda Silvano Tognolatti - a fronte di una lista d’attesa che conta 150 persone: vorremmo quindi riuscire a costruire una nuova ala in modo da raddoppiare i posti a disposizione». Lo spazio per procedere c’è, perché già nel progetto originario era prevista la realizzazione in futuro di una nuova parte di struttura attaccata a quella attuale.
La storia
Allora, negli anni ’70, «la struttura era stata pensata per accogliere persone autosufficienti - ricorda Tognolatti - ma oggi, con l’allungamento dell’aspettativa di vita e con i posti che abbiamo a disposizione, accogliamo più che altro persone in là con l’età e con una autonomia limitata».
Ecco allora che, sulla base dei cambiamenti degli ultimi decenni, gli spazi e i servizi della Rsa vanno ripensati. «Per i fondi necessari all’ampliamento contavamo sul Pnrr - afferma Tognolatti -, ma non sono previsti per le case di riposo, quindi dovremo pensare a trovare altre fonti». Nel frattempo, però, il cda non resta con le mani in mano. Nel corso del 2021 e del 2022 sono stati eseguiti lavori per 200mila euro.
Le prospettive
«Stiamo rivedendo la distribuzione interna ed esterna degli spazi per rendere tutto più funzionale - annuncia il presidente -. L’obiettivo, oltre al benessere dei nostri ospiti, è anche limitare i costi e aumentare ricavi nell’ottica di ridurre la quota che il Comune, proprietario della struttura, dà alla Rsa per pareggiare il bilancio dell’Azienda Speciale: è pacifico che ci sia, dal momento che noi abbiamo una retta ancora molto bassa rispetto alle altre case di riposo del territorio limitrofo».
Dopo aver rifatto ex novo la sala mortuaria e la strada che la raggiunge, è stata la volta del pianterreno. Qui i lavori hanno interessato gli uffici e la cappella. Sono poi stati rivisti gli spazi comuni per gli ospiti e in particolare per gli anziani che frequentano il centro diurno i quali, a lavori ultimati, potranno passare dai 15 attuali a 20. Le terrazze, che presentavano problemi di infiltrazioni anche a danno della cucina, sono state coperte. «Tra i sogni nel cassetto c’è l’apertura di un piccolo bar interno alla struttura - afferma il presidente Tognolatti - e il riportare la cucina interna, che andrà rivista e rimpicciolita in favore della zona giorno, invece di ricorrere al servizio catering».
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