In dieci anni Lumezzane ha perso 2mila abitanti
Il segno meno continua a incidere sull’andamento demografico di Lumezzane anche nel 2018. Ora gli abitanti, da 22.250 dell’anno precedente, sono scesi a 22.130, con un calo di 120 unità, ma ad ottobre si era raggiunta quota 22.108.
Primo saldo negativo tra nascite e decessi: a fronte di 162 nuovi arrivati (88 maschi, 73 femmine) si sono registrati 207 decessi (101 tra i maschi, 106 femmine). Stesso andamento fra immigrati ed emigrati: i primi sono stati 481 (261 maschi e 220 femmine) i secondi 555 (316 maschi, 239 femmine). Di conseguenza i nuclei familiari non poteva che viaggiare a loro volta sul segno meno: da 9.242 del 2017, sono scesi a 9.225 nel 2018, con una differenza di 21 unità fra le 279 famiglie istituite e le 298 eliminate.
Nel volgere d’una decina d’anni, Lumezzane ha registrato un costante decremento demografico costato, in termini di numeri, duemila abitanti in meno. Il rapporto nascite-decessi è ben sotto la media nazionale, ma altri fattori hanno portato e portano all’impoverimento demografico: il decentramento di molte aziende - almeno 500 e le più importanti - in altri siti provinciali, per usufruire di spazi idonei alla crescente produzione, ha via via indotto all’emigrazione le maestranze per essere prossime al posto di lavoro.
Diversi nuclei familiari, in modo particolare tra i più abbienti, si sono inurbati attratti dai «vantaggi» socio-ludici della città. Inoltre nella vicina Valsabbia è sorta quella che può essere definita la Lumezzane-Due, con molte fabbriche delocalizzate tra Bione, Agnosine e Odolo e il conseguente seguito di manodopera. Il dato più preoccupante, comunque, resta il saldo negativo tra nascite e decessi. E pensare che negli Anni ’70-’80 si voleva disegnare una Lumezzane di 30mila abitanti. Oggi, nel rallentamento in costante corso, sarà già un buon esito non scendere sotto i 22mila.
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