In bici da Sarezzo ad Auschwitz: 1.200 km per ricordare

Da Sarezzo ad Auschwitz in bici. Per un viaggio di 1.200 km fatto di memoria e di testimonianza. Protagonisti quattro amici trumplini.
Da Sarezzo ad Auschwitz in bicicletta
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Partiti. Da piazza Cesare Battisti, a Sarezzo, fino ad Auschwitz. Tutta in bicicletta. I fratelli saretini Guerino e Giovanni Fontana, il gardonese Salvatore Pepe e Claudio Moretti da Villa Carcina partono per una pedalata di 1.200 chilometri fra Italia, Austria, Germania e Polonia. Il loro è un viaggio sulle orme dei deportati della seconda Guerra mondiale, obiettivo percorrere circa 100 chilometri al giorno accompagnando la spinta sulla pedivella con il pensiero a uno dei più grandi drammi dell’umanità.

Prima tappa a Bolzano dove ormai quasi fatiscente sta il primo campo che fungeva anche da punto di smistamento verso Germania e Polonia: da qui tanti bresciani sono transitati. Poi sarà la volta di Mauthausen dove tre saretini hanno perso la vita, del castello di Harteim, di Auschwitz, Birkenau, Cracovia con l’arrivo alla fabbrica di Oskar Schindler.

Per questo il gruppetto si è messo al lavoro anche per darsi un logo da inserire sulle magliette: ne è uscita un’immagine decisamente significativa, la catena della bici è fatta con filo spinato, simbolo delle atrocità, e con le rotaie che portano dritte all’interno del lager di Auschwitz. Immancabile poi l bandiera dell’Italia «a ricordare i circa 900.000 compatrioti torturati e uccisi nei lager» e poi un’altra bandiera quella della pace.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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