Il «patto» per rilanciare il Primo Levi di Lumezzane

L’obiettivo di imprese e istituzioni è realizzare nell’istituto valgobbino un polo di eccellenza dell’istruzione tecnica
La presentazione del progetto di rilancio dell’istituto Primo Levi di Lumezzane
La presentazione del progetto di rilancio dell’istituto Primo Levi di Lumezzane
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Per l’istituto Primo Levi di Lumezzane all’orizzonte si staglia un futuro da faro dell’istruzione tecnica bresciana. La creazione di un polo didattico di eccellenza è infatti l’obiettivo per il quale già si sono messe in moto alcune tra le principali istituzioni del territorio.

«Il bisogno di rilanciare la scuola - spiega Luciano Cropelli, coordinatore di zona Valtrompia di Confindustria Brescia - è nato dal fatto che, per il futuro anno scolastico, non sono giunte iscrizioni sufficienti per avviare l’indirizzo di meccanica, meccatronica ed energia. Ciò ci ha spinti a fare quadrato con il territorio, al fine di dare nuova linfa al Primo Levi». All’appello degli imprenditori hanno subito risposto, oltre al dirigente scolastico Mauro Zoli, il Comune, Apindustria Confapi, Associazione Artigiani, Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale e Fondazione Benedetto Castelli. E proprio quest’ultima, memore dei risultati ottenuti nell’omonimo istituto del capoluogo, «si è ripromessa - sottolinea il suo presidente Giuliano Baglioni - di esportare anche a Lumezzane il "modello Castelli". Abbiamo già effettuato un primo sopralluogo nella struttura e i lavori per il rilancio sono già partiti».

L’obiettivo delle istituzioni è quello di fare della scuola valgobbina un polo d’eccellenza dell’educazione tecnica, rispondendo da un lato alla sempre forte domanda di personale specializzato delle aziende e dall’altro ponendosi come catalizzatore delle nuove generazioni, lumezzanesi ma non soltanto. «Questo progetto - rimarca l’assessore comunale all’Istruzione, Lucio Facchinetti - ha una forte valenza culturale, sociale ed economica», tutti elementi che emergono dai vari step che compongono il rilancio. In primis verranno rifatti i cinque laboratori, che saranno dotati dei macchinari e delle strumentazioni più all’avanguardia. Accanto a ciò il pool di istituzioni in campo garantisce sostegno per l’acquisto dei libri scolastici, per le spese di trasporto degli studenti nonché l’organizzazione di stage e laboratori, grazie anche al sostegno delle aziende locali.

Ed è proprio alle imprese «e alla loro generosità» che gli attori coinvolti rivolgono un appello, affinché il rilancio del Primo Levi, che parallelamente usufruirà anche di 1,5 milioni di euro messi a disposizione dalla Provincia per la riqualificazione dell’edificio, possa già concretizzarsi dal prossimo anno scolastico. «In ogni caso - comunica Baglioni - l’impegno preso verrà portato a termine e la macchina si è già messa in moto». Ma un messaggio le istituzioni lo rivolgono anche alle famiglie, fondamentali per i ragazzi nel momento della scelta della scuola. «A loro ci rivolgiamo - dichiara in conclusione il vice coordinatore di zona di Confindustria Brescia, Clemente Bugatti - invitandole ad iscrivere i loro ragazzi al Primo Levi, perché è l’intera Lumezzane che deve rilanciare la sua scuola».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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