Il metodo montessoriano sbarca sui banchi delle elementari

Grazie a un’associazione di genitori è partito l’esperimento di una scuola parentale
Spazio in evoluzione. Un’aula della scuola montessoriana di Cailina
Spazio in evoluzione. Un’aula della scuola montessoriana di Cailina
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«Per educare un bambino ci vuole un intero villaggio» dice un antico proverbio africano: è questo il credo del gruppo di genitori del progetto Scuola LiberaMente Montessori Valtrompia di Villa Carcina, sodalizio che ha fatto propria l’intenzione della condivisione tra genitori, scuola e comunità nel percorso scolastico, dando il via quest’anno - a Cailina - al primo corso elementare di stampo montessoriano in Valletrompia.

Il percorso, nato dal desiderio di proseguire il cammino già iniziato alla scuola dell’infanzia e sostenuto da donazioni di privati (oltre che dalle rette di iscrizione) ha avuto il sostegno dell’associazione bresciana «Costruiamo il futuro», già responsabile di una casa dei bambini al Villaggio Violino, che ha affiancato i genitori nei passaggi burocratici e nella pianificazione economica.

La svolta. L’associazione si era inizialmente rivolta a scuole pubbliche del territorio, raccogliendo il consenso di alcuni dirigenti, ma il progetto, causa mancanza di fondi e di insegnanti abilitati, stentava a decollare. Ecco allora la soluzione: la creazione di una scuola parentale, affiancata ad un dirigente, nella quale i genitori siano una presenza fondamentale, con compiti che spaziano dalla raccolta fondi per l’acquisto di materiale didattico alla scelta dell’insegnante, scelta quest’ultima ricaduta su una maestra fresca di abilitazione montessoriana e con una decennale esperienza nell’istituto privato Arici. A lei saranno affiancate figure preposte all’insegnamento di materie collaterali come arte, musica e yoga. Sono stati sette i «piccoli pionieri» che hanno iniziato mercoledì scorso la prima elementare. Per loro, a differenza dei loro coetanei, niente cartella sulle spalle: il metodo non prevede libri o quaderni e neppure l’assegnazione di compiti a casa, in quanto l’attività viene svolta esclusivamente nell’ambiente didattico con strumenti pensati ad hoc per la crescita peculiare di ogni bambino.

Gli alunni saranno a scuola tutte le mattine e tre pomeriggi: la retta annuale, di circa trecento euro, comprende anche la mensa, un altro momento didattico importante, dove si impara ad apparecchiare, sparecchiare e lavare i piatti tutti insieme. Per le giornate senza copertura pomeridiana si è pensato - per venire incontro alle esigenze dei genitori che lavorano - di predisporre corsi dal taglio montessoriano aperti però a tutta la cittadinanza, allo scopo di avvicinare più bambini possibile al metodo. A fine anno gli studenti dovranno sostenere un esame in una scuola pubblica per la verifica dei requisiti minimi, certificazione che consentirà ai bambini di passare eventualmente senza integrazioni didattiche dalla scuola montessoriana a quella tradizionale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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