Il «fuoco dei morti» di Collio illumina la strada agli spiriti degli avi
Un’antica tradizione dal sapore marcatamente pagano che, come ogni anno, torna ad affascinare e a richiamare molti curiosi anche dagli altri paesi della Valtrompia, e non solo. Davanti al cimitero di San Colombano, frazione di Collio Valtrompia, alle 16 di Ognissanti le porte del cimitero vengono spalancate e nella dirimpettaia piazza Santa Barbara viene acceso un grande fuoco che fino al giorno successivo riscalda, si dice, le anime e illumina la via ai morti tornati dall’aldilà per far visita ai loro cari.
Promossa e messa in campo dal consigliere comunale con delega al Turismo Luciano Rambaldini, l’iniziativa, che affonda le sue radici in epoche addirittura precristiane, si è tramandata nei secoli per arrivare fino ai giorni nostri. Acceso alle 16 di ieri, il fuoco ha continuato ad ardere per tutta la notte e proseguirà per buona parte di oggi grazie ai volontari che si avvicendano per tenerlo vivo.
Fiamme alte, altissime, che illuminano la piccola piazza intitolata alla protettrice dei Vigili del fuoco, degli artificieri e dei minatori, creando uno scenario davvero molto suggestivo. La frazione di San Colombano è l’unico luogo in Valtrompia che porta avanti e torna ogni anno a far rivivere questa tradizione antichissima.
Il «fuoco dei morti» affonda infatti le sue radici, come detto, in epoca precristiana ed è una tradizione di carattere collettivo, che in passato viaggiava in parallelo ai riti ripetuti singolarmente dalla popolazione all’interno delle singole abitazioni, in particolare nelle cascine di montagna. Nelle case il fuoco continuava ad ardere per tutta la notte nel camino e la tavola veniva lasciata imbandita con castagne bollite e trippa calda per gli avi che, secondo quanto raccontato, sarebbero tornati a far visita ai loro cari.
Di riti e tradizioni simili a quello di San Colombano se ne potevano osservare fino a qualche decennio fa un po’ in tutta Italia, specie nelle vallate e nelle Regioni del Sud, dove i fuochi venivano lasciati accesi e le tavole colme di cibo per accogliere le anime dei propri cari. Oggigiorno è piuttosto raro riscontrare casi di tavole imbandite, ma vi ancora sono luoghi, come San Colombano, dove il fuoco continua a «riscaldare e ad illuminare la via agli spiriti».
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