Ignoti devastano baita e capanno a Polaveno
Saranno le immagini restituite delle varie fototrappole dislocate in diversi punti del crinale e del capanno di proprietà di William Baccini a dare un volto ed un nome a coloro che definendosi dell’Animal Liberation Front (ALF), hanno devastato la notte scorsa un capanno e una baita di montagna usata per la caccia tra il confine di Polaveno e Iseo.
La proprietà, fortemente danneggiata dall’incursione notturna, è adiacente al capanno della famiglia Baccini. William è il cacciatore che da alcuni mesi si è messo al vertice di un movimento («Tradizione&Caccia») che ha coinvolto spontaneamente molti iscritti di diverse associazioni venatorie, sollevando con tre dimostrazioni a Brescia il caso degli abusi nei controlli ai cacciatori.
La protesta è poi sfociata in almeno una ventina di denunce, presentate alla Procura della Repubblica a carico di Carabinieri Forestali e agenti volontari. I danni. La sorpresa di William ieri è stata davvero grande: la notte scorsa non si è fermato a dormire come fa di solito nella baita attigua al capanno. Così un gruppetto di persone, tra cui una donna (su cui i Carabinieri avrebbero già diverso materiale utile alle indagini) hanno devastato la proprietà a colpi di mazza.
«Hanno imbrattato con scritte i muri, liberato 20 sasselli da richiamo e 15 cesene, condannandoli così a morte certa non essendo gli uccelli avvezzi a trovare il cibo. Poi hanno distrutto ogni cosa: televisori, sanitari dei bagni, il boiler, la cucina. Hanno forzato e rubato anche tre vecchi fucili sottratti da un armadio blindato che hanno distrutto. Poi hanno colpito con un piccone i lamierati del tetto e divelto gli arredi, spargendo benzina ovunque».
Dal mondo venatorio arriva la condanna unanime: «Questi non sono animalisti ma criminali comuni, ladri che agiscono in associazione» commenta Baccini. La denuncia descrive oltre 20mila euro di danni e di merce sottratta, per la quale indagano i Carabinieri di Iseo.
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