I Magli di Sarezzo: visite virtuali e lavori per 85mila euro
Il 2021 è l’anno propizio per il rilancio dei Magli di Sarezzo. L’antica fucina di origine quattrocentesca specializzata nella produzione di parti di aratro e trasformata in museo nel 2001, da un paio di anni è visitabile solo tramite visite guidate su prenotazione. Non tutte le parti della struttura, inoltre, sono aperte al pubblico in quanto sono stati rilevati problemi di sicurezza.
Sotto i ferri. Il primo step per tornare a sfruttare pienamente le potenzialità del museo è rappresentato dal progetto «I Magli 2.0». Nel corso del 2021 sulla struttura verranno eseguiti lavori per complessivi 85mila euro: 42.500 euro sono stati messi sul piatto dall’Amministrazione guidata da Donatella Ongaro e altrettanti dalla Regione nell’ambito del bando per i Piani integrati della cultura al quale Sarezzo ha partecipato, insieme ad altri comuni, tramite la Comunità montana con il progetto «Geometrie di Valle».
Stop infiltrazioni. Grazie a questo finanziamento nei prossimi mesi saranno avviati i lavori per procedere con la manutenzione straordinaria della copertura e l’esecuzione di opere di lattoneria al fine di eliminare le infilitrazioni di acqua piovana. Verrà poi adeguato l’impianto elettrico del piano terra e, insieme alle ante delle finestre che si affacciano sul cortile d’ingresso dell’edificio, sarà sostituita anche parte dei cavi e dei cavidotti erosi nella zona della Sala Magli. L’operazione vedrà inoltre la sistemazione dell’impianto di riscaldamento e la messa in sicurezza della ruota del Maglio, attualmente poco stabile, che contestualmente subirà pure un primo restauro.
Tecnologia. Accanto agli interventi strutturali il progetto «I Magli 2.0» prevede anche l’acquisto di «oculus», ovvero di occhiali tramite i quali sarà possibile effettuare visite virtuali senza necessariamente avvalersi del supporto normalmente fornito da una guida in carne ed ossa. Proprio per questo motivo il progetto ha assunto il nome di «I Magli 2.0». Il museo saretino fa parte del Sistema museale della Comunità montana e rappresenta la prima tappa del percorso «La Via del Ferro e delle miniere», l’itinerario che attraversa l’evoluzione delle attività estrattive e siderurgiche valtriumpline e le testimonianze che il passato produttivo ha lasciato fra i monti, lungo i corsi d’acqua e nei centri abitati della valle.
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