Gianluca, l’impegno per un mondo più equo premiato da Mattarella
L’ambizione può avere declinazioni infinite. Quella di Gianluca Freddi, 27enne originario di Gardone Valtrompia, lo spinge ad agire per creare un mondo più sostenibile ed equo.
Lo scorso 24 settembre il giovane ha ricevuto, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premio «Leonardo» assegnato dal Comitato Leonardo - Italian Quality Committee per aver presentato un progetto di redistribuzione delle eccedenze alimentari dei supermercati.
Dopo aver frequentato il liceo scientifico all’istituto Beretta, Gianluca ha studiato Economia e management all’università di Brescia per poi spostarsi all’università di Modena e Reggio Emilia per gli studi magistrali in International Business and Law.
Ha trascorso uno dei due anni di specialistica all’università di San Paolo, in Brasile. Quello per il Sud America è un richiamo che trova le sue radici nella famiglia: lo zio di Gianluca, Gian Battista Freddi, è stato volontario per molti anni in Bolivia con l’associazione Amici di padre Remo.
«Sono entrato a far parte del direttivo, con il quale stiamo cercando di rilanciare le attività post pandemia» racconta il giovane. Ma prima di tornare in Italia ha percorso più di 1.000 chilometri da Lourdes a Santiago lungo l’omonimo cammino. «Questa esperienza mi ha permesso di ridisegnare i miei obiettivi: una volta tornato in Italia mi sono iscritto a una laurea magistrale in Relazioni internazionali all’Università di Venezia».
Alla Ca’ Foscari, insieme alla collega originaria della Badia Eleonora Bosio, ha fondato l’associazione Ca’ Foscari for SDGs, che punta a incentivare la cooperazione tra il mondo universitario e quello lavorativo muovendosi all’interno della cornice dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Portato avanti anche grazie all’entusiasmo del polavenese Giacomo Saderi, il progetto prevede la creazione di una rete interuniversitaria che unisca gli studenti sotto l’unica bandiera della sostenibilità. «Questo è un sogno che si sta concretizzando e sono orgoglioso che stia partendo proprio dall’Università di Brescia, dove abbiamo incontrato l’interesse di una decina di studenti e del prof. Carmine Trecroci, delegato per l’UniBs della Rete universitaria per lo sviluppo sostenibile, che appoggia la nostra iniziativa».
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