Gardone: in 7.000 per il punto nascita

Le firme, raccolte per chiedere di non chiudere il punto nascita all'ospedale, saranno consegnate in Regione
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Settemila firme. Raccolte contro la decisione di chiudere il punto nascita di Gardone. Tutte saranno consegnate a Gianantonio Girelli, il primo dicembre, affinché le porti in Regione. Si è conclusa da una manciata di giorni la campagna messa in cantiere dal comitato spontaneo di mamme nato su Facebook e poi supportato dal Pd: «Una realtà, l'unica - spiegano le mamme - che ci ha dato una mano. Non ci si venga a dire che siamo state strumentalizzate. Gli altri partiti dov'erano?». Non colgono la voglia di polemica le donne di Valtrompia e vanno avanti.


Settemila firme, raccolte praticamente tutte da Gardone in su. Del resto è questa parte della valle del Mella a gravitare naturalmente sull'ospedale gardonese, così come è fisiologico che da Villa in giù si tenda a spostarsi sul Civile cittadino.
Alla fine, però, firme o meno, la decisione è irrevocabile. Il punto nascita a cavallo di fine-inizio anno, giorno più giorno meno, chiuderà i battenti, per sempre.
Le mamme, ha ricordato e cercato di rassicurare il direttore generale Coppini, saranno adeguatamente seguite a Brescia, anche dai ginecologi che le hanno in carico a Gardone; il 118 sarà presente con tabelle di marcia che consentiranno di raggiungere il Civile in tempi contingentati saltando la fermata su Gardone. Coppini spiega che non si chiude un reparto, si mette in sicurezza la nascita. «Ma fino a ieri, dicono le mamme la sicurezza non c'era?». Ma ormai è fatica sprecata il fare polemica, le firme ci sono, rimangono come testimonianza della volontà di un territorio di mantenere un servizio. Girelli diligentemente le porterà in Consiglio regionale ma onestamente tutti dubitano che possano sortire un qualche effetto. Resta il senso di una bella battaglia.


Per discutere di tutto questo, però, a Gardone al centro San Filippo oltre a Girelli sono chiamate le mamme, il 1° dicembre alle 20.30, gli operatori che lavorano in ostetricia, l'azienda ospedaliera, ma soprattutto, dicono, la popolazione. L'occasione sarà momento di sintesi per un rinnovato impegno a favore del presidio, nel quale molti triumplini continuano a credere. D'altro canto ci sta la promessa solenne del Civile relativa al fatto che l'ospedale non chiuderà. Però, mormorano i sindaci e qualche addetto ai lavori, «si porta a Gardone il reparto di sub acuti con tanto di personale infermieristico esterno, da cooperativa, un medico in regime di libera professione che potrebbe fare "tanto provvisorio"». «Per l'ematologia - dicono - si stanno preparando».

Gli amministratori locali sono cauti, estremamente cauti ma non per questo demordono. Ecco perché chiederanno al Consigliere regionale Girelli solenne impegno a portare avanti le istanze della struttura relative in primo luogo alla necessità di un finanziamento per il pronto soccorso, primo vero punto di filtro del territorio. Intanto le mamme sulla pagina Facebook continuano a esprimere le loro paure, i timori legati a un evento tanto grande e impegnativo come quello della nascita. Ma razionalizzazione è parola d'obbligo e Coppini rassicura «è nell'interesse di mamme e bambini, di tutti».
 

Flavia Bolis

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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