Fondazione Cesar, rinnovato impegno dopo la tragedia

Poche settimane fa in Sud Sudan ucciso il preside della scuola sostenuta dai volontari
Partecipanti al corso di avviamento al lavoro tenuto a Cogozzo - Foto © www.giornaledibrescia.it
Partecipanti al corso di avviamento al lavoro tenuto a Cogozzo - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Un impegno ancora più convinto dopo la tragedia. Padre Cesare Mazzolari, fondatore della Fondazione Cesar di Concesio, avrebbe voluto così: non arretrare di fronte alla violenza.

La scuola per insegnanti realizzata a Rumbek in Sud Sudan dalla fondazione concesiana impegnata nella cooperazione internazionale ha visto l’uccisione, durante una tentata rapina avvenuta poche settimane fa, del preside, un gesuita keniota.

Un avvenimento che ha scosso in maniera profonda la fondazione che trova sede in alcuni locali nell’edifico che ospita l’asilo di via Pascoli. «Non abbiamo ancora elaborato quanto accaduto ma - commenta Mariangela Rossini, presidente di Cesar - il nostro impegno non cambia».

Nel 2018 la fondazione ha raccolto circa 370mila euro in favore del Sud Sudan ma non solo. Cesar guarda infatti anche vicino. Per il 2019 sono in arrivo progetti come ad esempio una nuova sessione del corso di aiuto cuoco mirato ad avviare al lavoro i disoccupati.

«Non ci limitiamo a insegnare il lavoro ma - spiega Rossini - anche ad aiutarli a preparare il curriculum, a cercare dove fare uno stage. L’ultimo corso è terminato da poco e i partecipanti, circa una ventina, hanno raggiunto un buon livello di preparazione professionale».

Continua anche per il prossimo anno l’impegno di Cesar con le scuole. «Quest’anno - rende noto la presidente - il tema del concorso è la condizione della donna riguardo al quale le classi dovranno preparare alcuni elaborati». Impegno locale per il 2019 ma, e soprattutto, impegno verso il paese per cui padre Mazzolari ha dedicato la vita, il Sud Sudan.

Proprio in questi giorni sono in distribuzione 145 mila pasti a seimila persone bisognose. «Insieme a un’organizzazione americana - continua - siamo andati a individuare chi si trova in emergenza fame nelle missioni più remote e stiamo andato a distribuire pasti già confezioni». Un progetto che proseguirà anche nel prossimo anno. La raccolta fondi di Fondazione Cesar avviene anche, tra le altre cose, grazie alle due botteghe solidali di San Vigilio e Gussago e, in questo periodo dell’anno, attraverso la vendita di panettoni.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato