Federico Crippa: «A 20 anni suono la fisarmonica per ricordare il mio papà»
Musica che si fa futuro, comunità e ricordo. Sono queste le chiavi di lettura dell’attività di Federico Crippa, classe 2002, originario di San Colombano di Collio, e da anni impegnato come musicista. Il battesimo musicale di Federico avviene nel 2009, quando a sette anni inizia a prendere lezioni di pianoforte. A otto prova a dilettarsi a suonare l’organo parrocchiale sotto consiglio del parroco («Ero così piccolo che i fedeli dal basso non riuscivano a vedermi e non capivano chi stesse suonando», ricorda lui) e a nove si appassiona alla fisarmonica.
È il 2013 quando partecipa al suo primo concerto al fianco del gruppo valtrumplino de «I Malghesetti», e viene premiato al festival di Faenza come il musicista più giovane dell’edizione. Da qui in poi la vita di Federico è scandita dalla musica: negli anni collabora e si esibisce con numerosi gruppi, spaziando tra musica folkloristica, blues e son cubano, incide nel 2015 il suo primo disco con i Malghesetti, partecipa a festival della fisarmonica e concerti - l’ultimo a Breno davanti a 2.500 persone -, suona con gli zampognari di Sarezzo nell’ambito del progetto natalizio per il reparto pediatrico dedicato ai bambini malati di leucemia, e dopo la maturità l’anno scorso entra in Conservatorio a Mantova dove studia e suona la fisarmonica. Musica che si fa anche passione condivisa e ricordo.
«Fare un concerto sul territorio era un progetto che io e mio padre, grande appassionato di musica e in passato anche maestro del coro, avevamo maturato durante il lockdown. Quando è venuto a mancare nel 2020 ho deciso di portare avanti la nostra idea in sua memoria». Dopo il primo concerto memorial nel 2021, Federico ha riproposto l’esperienza quest’anno a fine luglio. Sensibilità. «È stata una serata molto bella e importante per me. Dopo una prima parte alla fisarmonica e al pianoforte dedicata alla musica classica c’è stato un momento più pop: ho proposto canzoni mie, alcuni pezzi di Lucio Dalla, cantato con mia sorella Battisti e suonato l’ultima canzone con i Malghesetti».
La memoria però diventa anche stimolo per il futuro. «I proventi di questo concerto, insieme a quelli di un altro concerto organizzato da me in cui si era esibito il mio maestro di fisarmonica, sono finiti nei fondi di restauro dell'organo parrocchiale». Federico, che ha preso il posto del padre nel consiglio Affari economici parrocchiali di San Colombano, ha spinto per un progetto accarezzato da anni: il restauro dello strumento, risalente al 1826. Nel suo futuro ci sarà la musica: «L’anno prossimo ci sarà sicuramente un altro concerto in memoria del mio papà».
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