Ex Stefana e Terna, al Comune 3 milioni di tasse arretrate
È un introito tanto lauto quanto inaspettato, pari a quasi 3 milioni di euro, quello incassato dal Comune di Nave al termine degli accertamenti condotti sulla ex Stefana e sulla ditta Terna, che per diversi anni (dal 2008 al 2014 la Stefana e dal 2010 al 2015 la Terna) sono risultate non essere completamente in regola con i pagamenti della tassa rifiuti e dell’Ici-Imu.
A verifiche ultimate e ad accordi presi, nelle casse comunali sono piovuti quasi 3 milioni di euro, ai quali vanno sottratti i circa 809mila euro di compenso dovuti a Fraternità Sistemi, che ha condotto gli accertamenti per il recupero dei crediti.
Il conteggio. Nel complesso, quindi, al Comune sono rimasti 2 milioni e 104 mila euro: soldi preziosi (una parte dei quali è vincolata dallo Stato, quindi non spendibile) che l’Amministrazione guidata da Tiziano Bertoli intende utilizzare per opere pubbliche (circa 350mlia euro), tra cui la progettazione per la ristrutturazione degli esterni della scuola elementare Don Milani e di Cascina Broli, attualmente gestita dal Cai, e i lavori per il primo tratto del corridoio ciclo-culturale Santa Giulia-Mitria. Buona parte di queste entrate straordinarie, inoltre, andranno ad aumentare l’avanzo di amministrazione e il fondo di cassa del Comune poiché sono imputate a bilanci già chiusi, e potranno quindi essere impiegate unicamente per l’estinzione dei mutui in essere con Cassa depositi e prestiti (circa 600mila euro), permettendo così un risparmio annuo di spesa corrente di 95.000 euro.
Soddisfazione. «Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto, anche perché non nutrivamo grosse speranze e invece siamo riusciti a raggiungere degli accordi tra le parti che si sono rivelati vantaggiosi per il Comune di Nave - esulta l’assessore al Bilancio, Matteo Franzoni -. Oltretutto, in virtù delle cifre ingenti e del ruolo di primo piano svolto dall’Amministrazione comunale per portare a termine gli accordi, abbiamo anche ottenuto uno sconto di circa 300mila euro sul compenso di Fraternità Sistemi, inzialmente pari a 1.107mila euro».
Dall’opposizione. Il gruppo di minoranza Nave Ripartiamo Insieme ha riconosciuto che «l’Amministrazione ha portato a termine un’opera importante, ma - ha sottolineato - ci vorrebbe più condivisione con l’opposizione sull’utilizzo dei fondi destinati alle opere pubbliche».
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