Ecco come è stato dimostrato che Bozzoli non è morto nel forno
L'anatomopatologa Cristina Cattaneo, sentita come testimone in aula, ha ripercorso tutti i passagi dei due anni di ricerca e analisi
![In aula, il medico legale Cristina Cattaneo mostra come eventuali residui ossei dopo la combustione di un corpo possano essere riconosciuti e ricollocati - © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/18qaxkutz7lykrq9x3t/0/in-aula-il-medico-legale-cristina-cattaneo-mostra-come-eventuali-residui-ossei-dopo-la-combustione-di-un-corpo-possano-essere-riconosciuti-e-ricollocati.webp?f=16%3A9&w=826)
In aula, il medico legale Cristina Cattaneo mostra come eventuali residui ossei dopo la combustione di un corpo possano essere riconosciuti e ricollocati - © www.giornaledibrescia.it
Durante la sesta udienza del processo per l’omicidio di Mario Bozzoli, imprenditore scomparso nel nulla da Marcheno l’8 ottobre 2015, è stata sentita come testimone l’anatomopatologa Cristina Cattaneo. La professoressa, affiancata dal collega Davide Porta, ha coordinato la squadra di 16 esperti che per due anni ha analizzato tutti i materiali raccolti all’interno e all’esterno della fonderia Bozzoli, l’ultimo luogo dove Mario è stato visto vivo e dove secondo l'accusa sarebbe stato ucciso dal ni
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