Dona il rene al fratello che ha bisogno di un trapianto: «Mi ha lasciato senza parole»
Coraggio e amore sono i protagonisti di questa meravigliosa storia, che arriva da Bovezzo dove vivono Rossana e Salvatore Balzano, sorella e fratello di 46 e 47 anni. Quasi coetanei e cresciuti praticamente l’uno al fianco dell’altra, in simultanea si sono trovati anche sul tavolo operatorio per un delicatissimo intervento di prelievo e trapianto di rene avvenuto lo scorso 9 gennaio al Civile.
La prima è stata Rossana: le è stato prelevato un rene, poi impiantato nell’addome del fratello Salvatore. L’intervento è riuscito ed entrambi, seppur con prevedibili e normali problemi legati agli interventi, hanno già ripreso le loro attività, lavoro compreso.
Sorridente e serena, senza aver mai avuto alcun ripensamento, Rossana racconta la sua «avventura». «Sono l’unica in famiglia a non aver ereditato la malattia del rene policistico - afferma -. Salvatore, nostra mamma, i nostri cugini, la zia e la nonna, tutti ne sono affetti». Il disturbo, di carattere genetico, vede il formarsi di un numero crescente di cisti piene di liquido sulla superficie del rene. Man mano che queste bolle si moltiplicano, la struttura dell’organo inizia a deformarsi e a compromettersi causando una progressiva perdita della funzione renale. Il paziente è quindi sottoposto a dialisi e l’unica possibilità che ha di tornare a vivere normalmente è di trovare un donatore compatibile. Che, ovviamente, deve essere in perfetta forma psico-fisica, così come deve essere in buone condizioni anche il ricevente.
Nel caso specifico di Salvatore e Rossana questi requisiti essenziali erano presenti simultaneamente quando lei, una mattina, si è presentata in ospedale con il fratello per una normale visita di routine. «Ancora non sapevo che mia sorella avesse deciso di intraprendere il percorso per donarmi il suo rene dopo essersi confrontata con il suo medico di base - afferma il 47enne -: me l’ha comunicato direttamente davanti allo specialista del Civile, lasciandomi senza parole». Già prima dell’intervento Salvatore viveva con un solo rene, perché l’altro gli era stato asportato a 19 anni dopo un incidente. L’unico rimasto, però, lo faceva vivere male da ormai cinque anni. Una condizione, la sua, che era destinata a peggiorare, se non fosse stato per la scelta di Rossana e per la felice riuscita dell’intervento.
«Ringraziamo di cuore tutto il reparto Trapianto e Prima Chirurgia del Civile - concludono i fratelli -, in particolare l’équipe medica composta da Franco Nodari, Ernesto Di Betta e Francesca Valerio».
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