Dieci anni di cantiere per 12 alloggi di housing sociale
Quasi dieci anni di lavori «a singhiozzo» e un cantiere di fatto mai completato: era il 2007 quando Aler e il Comune di Marcheno strinsero un accordo per la realizzazione di un complesso residenziale e della biblioteca comunale sulla superficie dove un tempo sorgeva la scuola Tito Speri.
Da allora però numerosi intoppi si sono frapposti alla conclusione del progetto. La scorsa settimana, dopo l’ultimo, ennesimo stop di oltre un anno dovuto al fallimento della ditta che si era aggiudicata l’appalto concessole da Aler, qualcosa ha ripreso a muoversi nel cantiere di via Martiri dell’Indipendenza. Ruspe e uomini al lavoro che fanno tirare un sospiro di sollievo, probabilmente quello definitivo, a fronte di una vicenda rivelatasi un tormentone per il paese e per le sue Amministrazioni.
In capo a un anno - questo il periodo indicato dal sindaco Diego Bertussi - Marcheno potrà disporre di 12 alloggi, monolocali e bilocali Aler destinati all’edilizia economica popolare e di una biblioteca con tutti i crismi del decoro, più altri spazi comunali al servizio delle associazioni locali. Lo stabile in costruzione, disposto su tre piani più uno interrato destinato ai parcheggi e ai locali di servizio, sarà servito da un ascensore, da un impianto di riscaldamento centralizzato con caldaia a condensazione e da un impianto solare termico.
Il grosso dell’investimento - 1 milione e 700 mila euro - è in capo ad Aler, che partecipa con 1 milione di euro. I restanti 700mila saranno a carico del Comune, che ha acceso un mutuo con il quale andrà a integrare il contributo di 127mila euro concessogli dalla Comunità Montana.
La ripresa dei lavori è un’ottima notizia per due ragioni: anzitutto, perché «i 12 alloggi ci consentiranno di andare incontro alle esigenze dei "nuovi poveri" - spiega il primo cittadino -: le graduatorie daranno la precedenza agli anziani e ai giovani separati del paese». In secondo luogo, al piano terra potrà ritrovare casa la biblioteca: trasferita in via temporanea in uno dei locali retrostanti il Municipio, il cuore culturale del paese si trova da otto anni relegato in uno spazio sacrificato.
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