Depurazione, piano da 23 milioni per evitare le multe dell'Ue
Alcuni comuni ne sono ancora sprovvisti, altri invece hanno impianti obsoleti o sottodimensionati. La depurazione però è diventata un problema serio, soprattutto in sei paesi della provinica sotto procedura d'infrazione dell'Unione Europea che rischiano di dover pagare a Bruxelles multe salatissime. E così si è dovuti correre ai ripari.
In alcuni comuni i lavori sono già partiti, in altri inizieranno il prossimo anno. L'ultima mossa è stata la sottoscrizione di sei accordi di programma tra l'ufficio d’ambito di Brescia, realtà che governa il ciclo idrico integrato e le società che gestiscono il servizio sul territorio: Acque Bresciane, A2a ciclo idrico e Asvt.
Gli accordi definiscono modalità di realizzazione di reti fognarie e impianti di depurazione: lavori che valgono oltre 23 milioni di euro e che beneficeranno di 13 milioni e mezzo di contributi messi a disposizione da Regione lombardia.
Gli accordi interessano i comuni di Paratico, dove si sta ampliando il depuratore che gestisce gli scarichi di oltre 100mila persone e che verrà ultimato entro l'anno, e quello di Calcinato, per cui i lavori inizieranno nel 2019. Contributi arriveranno anche a Rovato e San Paolo, dove sarà estesa la rete fognaria, ma anche Sarezzo, Lumezzane e Concesio dove si interverrà sulla collettazione e la depurazione delle acque reflue.
I progetti erano già inseriti nei piani dei gestori, ma ora subiranno un'accelerazione. E se è vero che tutti gli investimenti saranno ripagati dalla tariffazione dei cittadini, è con l'affidamento del servizio idrico dell'Ato ad Acque Bresciane e l'aggregazione delle gestioni che si sono create le condizioni per poter programmare con più decisione la relizzazione delle opere.
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