Degrado, schiamazzi e risse al parco: residenti esasperati
Residenti di Cà de Bosio esasperati. Registrano una situazione in continuo peggioramento i cittadini della frazione di Concesio che abitano nelle vicinanze del complesso Faro Nord: schiamazzi notturni, musica fino a tarda notte, maleducazione e abbandono di bottiglie e sporcizia nel vicino skatepark.
Il Comitato Cà de Bosio ha stilato un documento nel quale vengono elencate nel dettaglio le difficoltà che, in particolare nel fine settimane, i residenti si trovano ad affrontare. Una di queste è la musica a tutto volume fino alle 3.30 del mattino proveniente da un locale che si trova nel complesso.
«Gli avventori del locale, soprattutto ad una certa ora - fa sapere il Comitato - stazionano fuori e in preda ai fumi dell’alcol iniziano a schiamazzare e spesso e volentieri queste serate finisco in rissa». Una piccola via che collega il Faro Nord a via Cà de Bosio, via Cossina, viene poi usata come latrina a cielo aperto. «Qui vengono ad orinare, vomitare e in qualche caso anche a defecare e abbandonano bicchieri e bottiglie».
Chi abita lì vicino nei fine settimana sposta dal piccolo parcheggio in via Cossina le automobili per evitare, come già capitato, episodi di vandalismo. Una situazione che negli ultimi mesi è peggiorata anche, spiegano i residenti, per via dell’apertura di un locale che vende pizzette e che nel weekend apre alle 8 di sera e chiude alle 8 di mattina. Sempre in quella zona si trova anche un piccolo skatepark che il Comitato lamenta in mano a «minorenni che passano le serate ad ascoltare musica ad alto volume, fare casino e fumare stupefacenti».
Non ultimo il degrado dei giochi del parco di Cà de Bosio diventati ormai «inutilizzabili». Il Comitato fa anche qualche proposta. Per esempio la chiusura di via Cossina, l’innalzamento della rete di protezione dello skatepark, la potatura di alcuni alberi così da permettere un controllo migliore di chi si trova nel parco, la verifica dei permessi per quanto riguarda la musica del locale e l’aumento della vigilanza delle forze dell’ordine. «Tra l’altro - precisa il Comitato - ad ottobre scorso è stato installato un sistema di videosorveglianza ma la situazione si è comunque notevolmente aggravata».
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