Danni dei cinghiali: il parco riapre solo parzialmente
Una chiusura (parziale) già annunciata che quest’anno non permetterà ai cittadini di Villa Carcina di poter godere durante la bella stagione della frescura e del clima di relax del parco di Villa Glisenti.
A due settimane dalla tradizionale apertura di metà aprile, questa spettacolare area verde si trova infatti nelle stesse condizioni di gennaio, quando venne devastata da un gruppo di cinghiali che, nottetempo, si erano introdotti al suo interno e, nella ricerca di germogli di cui cibarsi, avevano rivoltato ampie zone del manto erboso, il quale appariva dopo il loro passaggio come se fosse stato nuovamente arato.
Un danno economico considerevole per l’Amministrazione, che, complice la brutta stagione e le esigenze di natura economica, non è ancora potuta intervenire per risistemare il problema. «Cercheremo di riaprire il parco come sempre per metà di aprile - spiega il sindaco Gianmaria Giraudini -, tuttavia quest’anno ampie porzioni saranno interdette ai cittadini. È un disagio non da poco che purtroppo richiederà svariati mesi per essere risolto, dal momento che necessita della rimozione delle moltissime zolle di erba rovinate. A quel punto bisognerà arare e seminare nuovamente e aspettare che l’erba ricresca, il tutto per una spesa non inferiore ai 10-12mila euro».
Una ferita non indifferente dunque per quello che rappresenta il cuore delle attività estive organizzate a Villa Carcina, e che resta inoltre ancora minacciato dal verificarsi di altri episodi dello stesso genere. «In effetti c’è il problema di come evitare che i cinghiali entrino nuovamente all’interno del parco - continua il primo cittadino -. La soluzione più probabile è la costruzione di un muro a maglie larghe di 600 metri che delimiti la zona del parco con quella del monte adiacente, una struttura a pali orizzontali e verticali che permetta il passaggio della selvaggina ma impedisca invece quello di animali più grossi, proprio come i cinghiali. Questo, tuttavia, richiederà al Comune l’esborso di un’ulteriore cifra che si aggirerà attorno ai 20mila euro».
«Bisognerebbe capire - conclude con una nota di polemica - perché sono i cittadini di Villa Carcina a dover pagare i danni procurati da animali che appartengono al Demanio e non sia lo Stato, invece, ad aiutarci economicamente in questo investimento».
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