Dalla mafia alla comunità: risorge dalle ceneri la cascina Etto
Questione di settimane. Non appena ci sarà il via libera della Soprintendenza, il cascinale nella frazione di Etto di Pezzaze inizierà un nuovo processo di rinascita. Il secondo in circa cinque anni. L’ex fienile, sequestrato alla mafia nel 2012, era infatti stato consegnato nelle mani del Comune che aveva già provveduto a sistemarlo da cima a fondo. Per farlo erano stati investiti quasi 130mila euro, cifra proveniente da un contributo dell’Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati.
Alcuni mesi dopo il recupero, nel 2013 - quando già l’Amministrazione era impegnata a decidere a quale associazione affidare la gestione dell’immobile - sono stati quattro i tentativi di incendio. E l’ultimo, purtroppo, è andato infine a segno, mandando completamente in fumo il lavoro fatto. Un sogno infranto che non ha però spento la voglia del Comune di rimboccarsi le maniche e cominciare ancora una volta tutto da capo. Gli autori del rogo sono ancora ignoti.
Grazie al risarcimento dell'assicurazione, non si potrà riqualificare l’intera struttura a due piani, ma ripulire lo stabile dai resti del rogo, rifare il tetto e altri elementi architettonici, inclusi i serramenti della parte esterna. Un inizio. Importante quanto la decisione del Comune di non cedere a chi ha cercato di mandare in cenere un sogno nel segno della legalità.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato