Dalla Caritas zonale di Lumezzane 5mila «borse spesa» per chi non ce la fa
Dati impressionanti quelli comunicati dalla Caritas zonale di Lumezzane relativamente al 2021, e che il 2022 non fa prevedere in diminuzione, anzi. Le borse spesa erogate sono state 5.548, circa mille in più dell’anno precedente 2020. Le famiglie in carico alla dispensa sono state in media 120 alla settimana, a cui si sono aggiunti quest’anno 52 cittadini ucraini. Sono state 747 le tessere da 20 euro prepagate donate, 377 buoni carne da 15 euro consegnati, e 13.891 kg di alimenti ricevuti in dono dalla colletta alimentare e da privati.
Per i più piccoli sono stati raccolti 3.320 euro per Santa Lucia. Importanti i numeri che danno conto dell’attività di volontariato: 5.365 ore suddivise tra dispensa, sostegno maternità, lavoro amministrativo e servizio telefonico allo sportello badanti. La Caritas zonale valgobbina gestisce anche il centro di ascolto «Spalla a Spalla» che lo scorso anno ha preso in carico 239 famiglie, con 28 nuovi accessi e 14 rientri. Qui le ore di volontariato sono state 380.
Disagio
«Per le persone che hanno usufruito del servizi, e che vivono nella marginalità - spiega la referente Susy - anche alcune semplici operazioni come fare un tampone, scaricare il green pass o prendere appuntamento in un ufficio, hanno rischiato di diventare insormontabili». Già nel primo semestre del 2022, gli aumenti dei prezzi legati alla crisi energetica ed economica fanno presagire ulteriori difficoltà per chi già vive in situazioni critiche.
L’istituto valgobbino si è adattato alle nuove modalità, rendendo strutturale ciò che era emergenza, e sfruttando il ritorno in presenza e la condivisione che sembravano persi. «Ci siamo abituati - aggiunge Susy - a leggere negli occhi cosa la persona vive oltre a ciò che racconta sotto la mascherina. Abbiamo imparato ad ascoltare con grande empatia molte storie di sofferenza legate agli strascichi lasciati dal Covid». Dal bilancio 2021 si evince inoltre che le entrate a consuntivo sono di poco inferiori a quelle preventivate, mentre le uscite risultano minori per il rinvio di alcuni lavori di manutenzione della sede, e per l’aumento dei contributi del fondo diocesano Briciole Lucenti per il rimborso su prestiti e bollette.
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