Dal letame nascerà il pellet «made» in Tavernole
Uno stanziamento di 50mila euro per acquistare 17mila metri quadrati di area, in cui sarà costruito l’impianto di valorizzazione del letame destinato a creare concime sotto forma di pellet. La novità fa parte delle 16 azioni programmate nell’ambito del progetto Valli resilienti, di cui è ente capofila la Comunità montana ed è cofinanziato da Fondazione Cariplo. Il terreno.
Con una spesa prevista di circa mezzo milione di euro, l’impianto sarà gestito dal consorzio Clarabella e sorgerà in località Predafallo a Tavernole, anziché in Alta Valle come inizialmente previsto. «Il terreno - ha spiegato Fabrizio Veronesi, responsabile tecnico della Comunità montana - deve avere caratteristiche specifiche. Secondo le previsioni deve essere poi messo a disposizione dalla Comunità Montana, la quale ne resterà proprietaria».
La ricerca non è stata semplice ma alla fine la soluzione è arrivata grazie alla disponibilità di un’area che conta su una vasta superficie pratile ma anche su una quota di bosco ceduo. Si compie così concretamente il primo passo che porterà entro il 2018 alla realizzazione della «fabbrica» di compostaggio la cui produzione, secondo le stime, per il 30% rimarrà in Valtrompia, destinata alla concimazione dei prati in cui viene prodotto foraggio per le mucche da latte del nostrano Valtrompia. La parte restante sarà invece immessa sul mercato anche fuori provincia e regione.
Il progetto globale legato alla produzione del Dop, che vale circa 4 milioni di euro, sta iniziando a prendere forma. Così, dopo il recupero di 17 ettari di superfici pratili abbandonate, l’avvio della stagionatura del formaggio in miniera in quel di Graticelle e la trasformazione della ex caserma forestale di Bovegno in spazio di vendita di prodotti tipici, ora decolla il progetto di riuso del letame. Indispensabile: «L’eccedenza di letame sul territorio - è stato sottolineato più volte - avrebbe potuto rappresentare un problema per il territorio in termini di inquinamento del suolo e alla lunga delle falde. In questo modo il problema si trasforma in una risorsa».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato