Contrasto al bracconaggio, in fiamme l'auto di una guardia volontaria
Mercoledì scorso l’automobile di una guardia volontaria di ritorno da una uscita sul territorio di Collio per il contrasto al bracconaggio è andata a fuoco. Sull’accaduto non ci sono ancora informazioni precise e incontestabili: stanno indagando i carabinieri ai quali la vittima del rogo ha sporto denuncia.
Il sindaco del paese dell’Alta Valtrompia Mirella Zanini sul fatto ha risposto con le seguenti parole: «ho saputo che una macchina si è incendiata, ma null’altro, leggo solo ora con grande sorpresa che il fatto viene interpretato come doloso ai danni di un volontario».
Non hanno dubbi le associazioni Lac, Lav, Cabs, Enpa, Leidaa, Legambiente, Lipu, Lndc animal protection, Federazione nazionale pronatura, Oipa e Wwf. Secondo loro quello avvenuto mercoledì a Collio «è un vile atto intimidatorio subito da uno storico volontario che da anni si occupa di contrasto al bracconaggio in Lombardia». Sempre secondo quanto sostengono le associazioni, che ora chiedono «il massimo impegno istituzionale per identificare gli autori del vile gesto», al volontario in questione «è stata data alle fiamme l’auto proprio mentre era impegnato nella ricerca di trappole illegali».
Quello accaduto mercoledì a Collio non sarebbe un episodio isolato «e tanto meno casuale - proseguono i sodalizi ambientalisti -, perché avvenuto poco dopo l'aggressione subita da una guardia volontaria del Wwf da parte di un cacciatore durante un controllo». Secondo le associazioni, quindi «è giusto parlare di un allarme sicurezza che non è solo regionale ma interessa l’Italia intera: quello di Collio è infatti sintomo di una diffusa illegalità venatoria».
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