Commozione e festa per gli 80 anni delle Penne nere

Ieri mattina un migliaio di alpini ha partecipato alla festa dell’ottantesimo di fondazione del gruppo del paese.
CONCESIO, 80 ANNI DI ALPINI
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Se c’è un momento su tutti che riempie di senso le celebrazioni che in queste settimane vedono i gruppi alpini in tutta la provincia festeggiare anniversari e ricorrenze, è senz’altro l’omaggio al monumento dei caduti, che comincia generalmente sulle note de La leggenda del Piave - quasi a voler rinverdire in ognuno di noi il coraggio di chi ha dato la vita per il nostro futuro - e si conclude con il Silenzio militare. Un momento solenne, durante il quale la sfilata delle penne nere si ferma per deporre una corona di fiori e commemorare chi è «andato avanti», e che si è ripetuto ieri mattina a Concesio, dove un migliaio di alpini ha partecipato alla festa dell’ottantesimo di fondazione del gruppo del paese. 

La giornata è cominciata con l’ammassamento di fronte la sede in via Mattei, l’alzabandiera e poi la sfilata degli alpini, che hanno marciato per le vie di Concesio accompagnati dalla musica della Fanfara Alpina si Salò. 

«Sono state due settimane intense di iniziative per ribadire i nostri valori e ricordare i nostri caduti - ha detto Claudio Manenti, capogruppo delle penne nere di Concesio -. Un momento toccante è stato il ricordo degli ex capigruppo fatto sabato e la deposizione dei fiori al cimitero della Pieve. Sono molto contento e voglio ringraziare ancora l’amministrazione comunale per il supporto che ci ha dato in questi giorni». Un grazie ricambiato dal sindaco del paese, Stefano Retali, che ha presenziato insieme alla sua Giunta l’intera cerimonia. 

«È una bellissima giornata che qualifica il nostro paese e valorizza questo gruppo di alpini che ha dato tanto, insieme agli altri due gruppi che abbiamo qui a Concesio (gruppo alpini S. Vigilio e Costorio ndr). La realtà alpina è davvero importante perché è un mondo di gente presente, generosa e di grande solidarietà».

Alla cerimonia ieri hanno preso parte anche Luciano e Mariarosa, i genitori di Alberto Spada, giovane alpino scomparso un anno fa per un male incurabile.
È stato l’amico e commilitone, Claudio Galina, a portare in sfilata su un cuscino verde il cappello di Alberto.

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