Centrale a turbogas, il «no» di Nave al progetto
Nave ribadisce a gran voce il proprio «no» alla realizzazione della centrale a turbogas nel sito di via Bologna di proprietà del gruppo Duferco. È questo il messaggio inequivocabile emerso anche in occasione dell’incontro pubblico promosso dall’Amministrazione comunale per far luce sugli aspetti più tecnici della questione e, al contempo, dare voce alle preoccupazioni dei cittadini.
Centinaia di persone hanno affollato il teatro San Costanzo, dove l’assemblea si è svolta in serenità e senza polemiche. Grandi assenti della serata i rappresentanti di Duferco, «che hanno declinato l’invito» ha riferito il sindaco Tiziano Bertoli. Il primo cittadino ha rimarcato la posizione contraria dell’Amministrazione in quanto «il progetto per Nave non presenterebbe vantaggi», ma al contempo ha ricordato «il calvario vissuto dai lavoratori e dal paese nel periodo del concordato della Stefana».
Per Bertoli, che ha dichiarato di essere stato a conoscenza fin dal principio del progetto relativo agli impianti per lo smaltimento di scorie e di rottami d’acciaieria, ma non della centrale a turbo gas, «Duferco dovrebbe puntare su progetti votati ad uno sviluppo tecnologico d’avanguardia». Cesare Frati, consigliere dell’opposizione, ha chiesto al sindaco di «entrare nel merito delle questioni con Duferco, ragionare con la proprietà per il futuro del sito e non lasciarsi solo travolgere dallo sdegno dell’opinione pubblica». Parere sfavorevole al progetto è stato espresso dal medico del lavoro Ettore Brunelli, che ha osservato come «la centrale, sebbene dotata delle migliori tecnologie, sarebbe una fonte aggiuntiva di inquinamento in una bacinella già piena».
Sulla stessa linea il presidente di Legambiente Brescia Carmine Trecroci, secondo il quale «è illogico e irresponsabile aumentare le emissioni inquinanti sul territorio. Chiediamo inoltre che lo studio di Duferco relativo a queste ultime sia più dettagliato».
Nel corso della serata sono stati invitati a salire sul palco anche tre consiglieri regionali. Francesca Ceruti della Lega ha assicurato che «la Regione, vicina alle ragioni dei cittadini, si è mossa per fare una serie di domande al ministro dell’Ambiente e siederà al tavolo della conferenza dei servizi a Roma». Più polemico il consigliere pentastellato Ferdinando Alberti, il quale ha accusato il sindaco «di sapere fin dall’inizio dell’intenzione di realizzare due linee produttive ben più inquinanti della centrale». Per il Partito democratico è intervenuto Gian Antonio Girelli, che ha chiesto al ministro dell’Ambiente Sergio Costa «di pronunciarsi al più presto nel merito». Dal canto suo il deputato bresciano Alfredo Bazoli (Pd), che a inizio febbraio ha presentato un’interrogazione alla Commissione Ambiente della Camera, ieri sera ha manifestato «la più totale vicinanza dei parlamentari bresciani ai cittadini e alle istituzioni coinvolte nella vicenda».
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