Caso Bozzoli, per i consulenti il forno non c’entra
È stato il punto centrale dell’inchiesta. Attorno al quale sono ruotati tutti gli accertamenti. Ora il quadro cambia. «Non sono state trovate tracce riconducibili a Mario Bozzoli» hanno ribadito ieri mattina i Ris di Parma, l’anatomopatologa Cristina Cattaneo e l’esperto metallurgico Cesare Cibaldi, che si sono seduti al tavolo del procuratore generale Pier Luigi Maria Dell’Osso, titolare dell’inchiesta bis. Lontano dal forno.
Le relazioni dei consulenti saranno depositate nei prossimi giorni, ma l’ipotesi che l’imprenditore di Marcheno sia stato buttato in uno dei forni della sua azienda avrebbe ormai perso peso. Gli inquirenti lavorano dunque alla pista che Bozzoli sia stato portato lontano dai capannoni di via Gitti, trascinato lungo la sponda del fiume Mella per poi essere caricato su un camion in un parcheggio poco distante dalla fonderia del mistero. Perché sabotare le telecamere per creare una zona d’ombra se poi il piano era quello di compiere un omicidio utilizzando il forno?
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