Caso Bozzoli? «Nel 2016 vogliamo dare risposte»

Il comandante provinciale dei Carabinieri Giuseppe Spina è tornato sulla vicenda di Marcheno nella conferenza stampa di fine anno
Da sinistra il comandante dei Carabinieri Giuseppe Spina, il procuratore Tommaso Buonanno e il comandante del reparto operativo Dionisio De Masi
Da sinistra il comandante dei Carabinieri Giuseppe Spina, il procuratore Tommaso Buonanno e il comandante del reparto operativo Dionisio De Masi
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«Sono ancora in corso indagini, i due nipoti di Mario Bozzoli saranno interrogati a gennaio, ma non subito. Prima aspettiamo gli esiti delle analisi sul materiale trovato in azienda». Sono le parole del comandante provinciale dei Carabinieri di Brescia Giuseppe Spina, pronunciate nella conferenza stampa di fine anno al comando di piazza Tebaldo Brusato.

«È il caso dell’anno ed è la vicenda tra le più complesse alle quali abbia mai lavorato - ha spiegato Spina -. Ogni mattina penso al caso e il nostro obiettivo per il 2016 è quello di dare risposte ad una vicenda che stiamo seguendo in prima linea dalla sera dell’8 ottobre, ossia da quando Bozzoli è sparito», ha concluso Spina.

Mario Bozzoli scomparve dalla sua fonderia di Marcheno (la convinzione degli investigatori è che non ne sia mai uscito) e un suo dipendente, Giuseppe Ghirardini, fu trovato morto in alta montagna una settimana dopo, ucciso da una capsula di cianuro che aveva ingerito. Oltre ai due nipoti di Bozzoli sono indagati altri due dipendenti.

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