Caso Bozzoli, i Ris: «Nei forni non ci sono tracce»

Ad un anno dalla scomparsa di Mario Bozzoli i Ris di Parma hanno depositato una relazione sul materiale controllato in azienda
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Ad un anno dalla scomparsa di Mario Bozzoli, imprenditore bresciano svanito nel nulla all'interno della sua azienda l'otto ottobre scorso, i Ris di Parma hanno depositato una relazione sul materiale repertato secondo la quale non emergono tracce umane

«Sul materiale acquisito della fonderia Bozzoli di Marcheno all'interno e sulle pareti del forno grande e del piccolo - si legge - nonché sulle scorie di lavorazione relative alla giornata della scomparsa non sono emerse sostanze chimiche che potessero univocamente essere ricondotte alla presenza di resti umani riconducibili alla persona scomparsa». 

Nemmeno sulle manichette del sistema di filtraggio dei fumi sono emerse «sostanze chimiche che possano essere ricondotte alla presenza di resti umani». 

L'analisi dei Ris si è poi concentrata anche su una siringa prelevata in azienda dai carabinieri: «Non sono emerse sostanze ad azione stupefacente o psicotropa», scrivono i Ris di Parma. 

Prove non sono state trovate nemmeno in un armadietto dello spogliatoio dove era stata recuperata della sostanza polverosa di colore grigio. «Materiale sul quale non ci sono resti umani». 

«Non archivieremo, andiamo avanti», ha assicurato il procuratore capo di Brescia Tommaso Buonanno, pronto a firmare la proroga delle indagini.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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