Caso Bozzoli, i nipoti Alex e Giacomo: «Siamo innocenti»
La Procura generale di Brescia ha ascoltato in interrogatorio per più quattro ore i fratelli Alex e Giacomo Bozzoli, accusati a piede libero di omicidio volontario e distruzione di cadavere nell’ambito della scomparsa dello zio Mario, imprenditore svanito nel nulla l’otto ottobre 2015 all’interno della fonderia di cui era co proprietario a Marcheno, nel Bresciano.
I due fratelli Bozzoli si sono fatti interrogare, assistiti dal loro avvocato Luigi Frattini dopo la chiusura indagini firmate dall’ex procuratore generale Pieluigi Maria Dell’Osso che aveva avocato l’inchiesta principale e che nel frattempo è andato in pensione. «Non abbiamo ucciso lo zio, siamo innocenti. Contro di noi cattiverie ed invenzioni» hanno raccontato Alex e Giacomo Bozzoli, ascoltati separatamente. Il cadavere di Mario Bozzoli non è mai stato trovato così come la possibile arma del delitto. Nessuna traccia è stata poi identificata sulle auto dei nipoti e all’interno dei forni della fonderia.
Il procuratore generale reggente Marco Martani deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio dopo l’estate.
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