Caso Bozzoli, Cibaldi: «Mario non è stato bruciato nel forno»

Cesare Cibaldi, consulente metallurgico: «Avremmo assistito ad un'esplosione con 540 metri cubi di gas»
Cristina Cattaneo e Cesare Cibaldi al processo per la morte di Mario Bozzoli - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Cristina Cattaneo e Cesare Cibaldi al processo per la morte di Mario Bozzoli - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«Mario Bozzoli non è stato bruciato nel forno della sua azienda» lo ha detto dal banco dei testimoni Cesare Cibaldi, consulente metallurgico che lavorato sui forni della fonderia di Marcheno dove l’8 ottobre è svanito nel nulla l’imprenditore Mario Bozzoli

Nel corso della nuova udienza del processo a carico di Giacomo Bozzoli, nipote della vittima, Cibaldi ha specificato: «Nel forno più piccolo non ci sarebbe stato fisicamente, nemmeno sdraiato o legato. Nel forno più grande invece - ha aggiunto Cibaldi - sarebbe stato comunque problematico buttarlo manualmente nel forno. Mettendo un corpo in 900 gradi avremmo assistito ad un'esplosione con 540 metri cubi di gas che si sarebbero sprigionati in poco tempo. E poi si sarebbe avvertito un forte odore di carne bruciata, non per un giorno ma per settimane».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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