Carcasse di animali e rifiuti: canali ostaggio degli incivili
Carcasse di animali da cortile, cassette per la frutta, materiale plastico di varia natura e poi ancora sostanze maleodoranti e potenzialmente pericolose e pessima manutenzione. Non se la passano bene le acque dei canali che scorrono tra Villa Carcina e Concesio. Il fenomeno. Allo stato di quasi totale abbandono in cui versano questi canali si associa la maleducazione dei cittadini che scelgono di utilizzarli come veri e propri cassonetti della spazzatura.
Una situazione che conoscono bene le ditte che gestiscono alcune centrali idroelettriche tra Villa Carcina e Concesio. Come la Fluens, che si trova a dover smaltire nei suoi tre impianti di Pregno, Costoro e Concesio ingenti quantità di rifiuti che si bloccano nei sistemi di sgrigliatura.
Tra il 30 e il 50 per cento di questo materiale è rifiuto dolosamente abbandonato nel canale. Si tratta di flaconi e contenitori in plastica anche di grandi dimensioni, vasi di fiori, cassette di frutta, sacchetti e film in plastica, sfalci e potature, frutti di stagione come pesche e mele anche in grandi quantità, carcasse di animali domestici e da cortile.
I rifiuti sono intercettati soprattutto dalle griglie degli impianti a Villa Carcina, località Pregno, sulla seriola Noboli e a Concesio, località Costorio, sul Rio Celato o Canale Federativo delle Utenze del Mella. Singolare è il fatto che l’abbandono del materiale sia geograficamente ben definito, non troppo a monte. Più a valle, in zona Campagnola, si verifica un altro problema: periodici sversamenti di sostanze maleodoranti nel canale Massarola.
«Abbiamo condotto un monitoraggio - spiega Enrico Peruchetti della Fluens - che ha permesso di evidenziare una certa ricorrenza negli aumenti e nelle riduzioni di portata che spesso si accompagnano alla presenza di sostanza anomale nel canale». La località Campagnola è la stessa colpita ormai da anni da odori molesti e per il quale si è anche formato un comitato cittadino. Manutenzione.
C’è poi il nodo manutenzione. La mancata gestione della potatura del verde e l’inesistente rimozione del sedimento fa sì che ci sia una riduzione della sezione di passaggio dell’acqua. Ciò potrebbe portare a rischi per la sicurezza idraulica. «Il reticolo idrico minore - continua Peruchetti - è in capo ai comuni che lo danno in gestione al Consorzio Generale Federativo Utenze del Mella. I soldi però sono pochi e la manutenzione latita». «Con la Comunità Montana - spiega Giampiero Belleri, assessore all’Ambiente di Concesio - c’è una convenzione per recuperare i canoni di polizia idraulica e andare poi a utilizzare questi soldi per la pulizia dei canali».
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