Cantiere autostrada sotto sequestro: la parola ora al Gip

L’intervento di Arpa su segnalazione Anas a Concesio: «Irregolarità, nessuna bomba ecologica»
L’area di Codolazza, dove è partito (e poi fermato) il cantiere dell'autostrada - © www.giornaledibrescia.it
L’area di Codolazza, dove è partito (e poi fermato) il cantiere dell'autostrada - © www.giornaledibrescia.it
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Arpa rompe il silenzio e fa chiarezza sul sequestro preventivo, avvenuto lo scorso mercoledì da parte dei suoi ufficiali di Polizia giudiziaria, dell’area di Codolazza, dove sorge il primo cantiere per la realizzazione della galleria del raccordo autostradale della Valtrompia. «Siamo intervenuti sul cantiere a seguito di una richiesta avanzataci da Anas al termine di un incontro tenutosi lo scorso 13 dicembre, nel corso del quale è emerso che la ditta incaricata stava lavorando in assenza di alcune autorizzazioni relative all’utilizzo di terre e rocce da scavo, che spetta al Ministero rilasciare» spiega Gianpietro Cannerozzi, direttore del dipartimento di Brescia di Arpa Lombardia.

«Questo - prosegue Cannerozzi - ci ha portato ad effettuare un sopralluogo cautelare, come è previsto dalla normativa, in quanto i lavori non stavano rispettando tutte le regole previste dal procedimento amministrativo». Cannerozzi afferma di non essere a conoscenza di segnalazioni pervenute dall’esterno, così come era stato inizialmente affermato da altre fonti.

Il direttore del dipartimento di Brescia di Arpa nega, comunque, la presenza di discariche sotterranee o di «bombe ecologiche» all’interno del cantiere situato tra i comuni di Concesio e Villa Carcina. Spetterà al Gip, ora, convalidare o annullare la misura preventiva. «La risoluzione della questione non dipende da noi, bensì dal giudice» conclude Cannerozzi. L’indagine in corso riguarda unicamente la ditta incaricata di eseguire i lavori e non la stazione appaltante.

Sulle tempistiche per la soluzione della faccenda non c’è quindi attualmente alcuna sicurezza. E se Anas aveva annunciato che a gennaio i lavori sarebbero partiti effettivamente (nei giorni scorsi la ditta era al lavoro per spostare i sottoservizi ed eseguire alcune opere preliminari), ora spetterà alla sentenza del Gip confermare o meno il cronoprogramma.

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