Cade nel Mella, muore quattro giorni dopo al Civile

Non ce l'ha fatta il 77enne Bernardino Fulgenzi che sabato pomeriggio è caduto nel fiume. Stanotte al Civile il decesso
CADE NEL MELLA E MUORE
AA

Non ce l'ha fatta Bernardino Fulgenzi, 77 anni che sabato è caduto nel fiume Mella a Ponte Zanano di Sarezzo. Poco dopo la mezzanotte l'uomo è deceduto all'ospedale Civile di Brescia.

Sabato intorno alle 11 la caduta. Il 77enne è letteralmente precipitato nel Mella mentre stava passando laddove è vietato. Si tratta del tratto di pista ciclopedonale di Sarezzo chiusa con ordinanza e con reti metalliche ormai da mesi a seguito della caduta di grossi massi dalla montagna sovrastante in località Gelè.

Il pensionato dopo aver perso l’equilibrio è scivolato per oltre quattro metri fino al fiume senza riuscire a fermarsi. Immediati sono scattati i soccorsi, i sanitari accorsi sul posto hanno optato per l’elisoccorso.

Numerosissimi sono i triumplini che nonostante sbarramenti e decreti continuano a transitare su quel pezzo di pista «che è pericolosa- spiega il sindaco Diego Toscani che informato del fatto ha prontamente raggiunto il sito - non solo perché il passaggio è angusto nel tratto, ostruito dai sassi ma soprattutto perché dal monte continuano a staccarsi pezzi di roccia».

Dopo l’infortunio all’anziano trasportato al Civile, sindaco e vigili del fuoco hanno effettuato un ulteriore sopralluogo per decidere di posizionare reti più difficilmente rimovibili.

«Il fatto sconcertante - ha spiegato il primo cittadino- è che anche sabato mattina le persone incuranti dei divieti continuavano a transitare lungo il tratto di pista chiuso». «La zona - aggiunge Toscani- sarà interessata nei prossimi giorni da lavori straordinari per 60.000 euro per la messa in sicurezza della montagna, un intervento già programmato perché quel tratto di ciclopedonale, da tempo è sorvegliato speciale. La caduta di alcuni massi nei mesi scorsi ci aveva indotti all’ordinanza di divieto di passaggio e alla chiusura della ciclabile».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia