Brozzo: messi i sigilli alla condotta della paura

Brozzo: i Carabinieri hanno posto sotto sequestro la tubazione della Ghidini Trafilerie che ha ceduto venerdì notte.
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Sotto sequestro la condotta della paura. I sigilli li hanno messi lunedì mattina i carabinieri di Tavernole. Non solo nel punto in cui l'enorme tubatura di ferro, posata alla fine degli anni Trenta, ha ceduto facendo fuoriuscire milioni di metri cubi di acqua che hanno inondato la frazione di Brozzo, ma pure alla paratia a monte che non si è chiusa automaticamente nel momento in cui si è verificato il guasto, come invece vorrebbero le procedure di emergenza in casi di questo tipo.

L'operazione è stata effettuata dai militari attorno a mezzogiorno, dopo che il signor Italo Zappa (al figlio del quale appartiene la splendida villa devastata dalla forza dell'acqua fuoriuscita l'altra notte) si è accorto che un dirigente e cinque operai della Ghidini Trafilerie spa, società proprietaria dell'impianto idroelettrico, erano saliti all'inizio della condotta e stavano lavorando all'interno della struttura di cemento in cui sono conservate le apparecchiature elettriche che avrebbero dovuto azionare la paratia.

Si sono registrati anche momenti di tensione, fino a quando però i carabinieri sono riusciti a porre i sigilli con l'indicazione che il provvedimento era stato disposto dalla magistratura. Nel pomeriggio poi gli stessi uomini dell'Arma - dopo aver effettuato tutti gli accertamenti richiesti - hanno depositato in Procura un'informativa sull'accaduto. L'ipotesi di reato avanzata nel fascicolo è quella di delitti colposi di danno e di pericolo.
Giungono novità anche dal municipio, dove ieri sera s'è riunita la Giunta. «Non c'è ancora modo di sapere nulla di davvero certo, anche se il commendatore Gian Pietro Ghidini si è detto immediatamente disponibile a farsi carico degli oneri una volta chiarita la situazione» dichiara il sindaco Barbara Morandi, che riferisce anche dell'enorme dispiacere del responsabile dell'azienda per tutta la cittadinanza, alla quale si dice vicino attraverso una lettera indirizzata al sindaco.

«Grande disponibilità - continua ancora la Morandi - è stata mostrata da Ghidini anche per un eventuale incontro, ma ritengo che prima di intavolare una discussione sia preferibile avere una stima, anche se approssimativa, dei danni ai privati e alla parrocchia, proprio per avere in mano qualcosa di concreto da cui partire. L'importante - conclude - è che, una volta che la giustizia avrà fatto il suo corso, ci venga assicurata l'impossibilità del ripetersi di fatti come questo».

È quello che si augurano anche i cittadini di Brozzo, che tuttavia primariamente pongono l'accento sulla necessità di chiarire quanto prima le responsabilità. «Incontreremo i Carabinieri» racconta Luisa, la proprietaria del bar che sorge lungo la SP 345, parlando anche per i proprietari e gestori della vicina edicola, ugualmente danneggiata. «Speriamo - continua - che ci possano dare anche qualche consiglio perché non sappiamo come muoverci, anche se personalmente non sono certa di voler procedere per vie legali, ma è presto anche per parlarne».
L'intenzione, comunque, sembrerebbe quella di fare fronte comune, unendosi anche ai proprietari delle case danneggiate e, in particolare, a James Zappa e Mara Fontana, il cui seminterrato è stato devastato dall'acqua, che ha danneggiato anche altre parti della casa. Qui, intanto, proseguono i tentativi di ritornare alla normalità, con elettricisti e idraulici al lavoro per un allacciamento temporaneo che permetta alla famiglia di ripristinare il riscaldamento.
Greta Rambaldini
Daniela Zorat

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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