Bracconaggio: zio e nipote beccati con le trappole proibite
Al passaggio delle prime specie migratorie dirette verso il Nord Africa, anche nella nostra provincia, tornano al lavoro i bracconieri. In particolare ieri, a finire nella rete dei carabinieri forestali sono stati due uomini: zio e nipote. I fatti. L’episodio è andato in scena in Valtrompia. Alle prime luci dell’alba, i carabinieri forestali di Marcheno hanno sorpreso i due uomini mentre stavano armando alcune trappoline tipo sep.
Zio e nipote - entrambi residenti a Sarezzo - avevano già piazzato nei giorni precedenti una cinquantina di trappoline (poste sotto sequestro dai militari) intorno al capanno di appostamento fisso di uno dei due. Non solo: avevano anche attivato un richiamo acustico con il canto della balia nera.
A casa dello zio i carabinieri forestali che hanno eseguito l’operazione hanno trovato, conservati in un freezer, 27 esemplari di balia congelati e spiumati, bottino dell’attività di bracconaggio eseguita nei giorni passati. Stando alle informazioni raccolte dai militari, l’attività di bracconaggio era stata ben pianificata: nel bosco circostante erano stati anche installati alcuni segnali che servivano ad avvisare i due malviventi dell’eventuale passaggio di persone indesiderate nella zona di caccia.
Zio e nipote sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per detenzione di avifauna protetta ed uso di mezzi di caccia non consentiti. Adesso rischiano da 2 a 8 mesi di reclusione e fino a 3.000 euro di ammenda. Saranno inoltre colpiti da un provvedimento di sospensione del porto d’armi. Questo significa che per loro la stagione venatoria che si avvia ad iniziare è già finita.
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