Bozzoli, futuro appeso ad un filo

La fonderia del doppio mistero sul ciglio del baratro. Ora i sindacati si appellano alla Provincia per aiutare i 13 dipendenti
BOZZOLI, FUTURO APPESO A UN FILO
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Un tentativo disperato per evitare il baratro, sempre più vicino. Perchè la fonderia Bozzoli di Marcheno è davvero ad un passo dalla chiusura. l’azienda dove è stato visto vivo l’ultima volta lo scorso otto ottobre l’imprenditore Mario Bozzoli non ha ancora riaperto nonostante sia stata dissequestrata orami da settimane. “Abbiamo chiesto aiuto alle banche” aveva detto Adelio Bozzoli, fratello dello scomparso e co proprietario parlando ai lavoratori a fine gennaio. Ma nessuno pare aver risposto all’appello disperato dell’imprenditore.

E ora il sindacato si aggrappa all’ente Provincia: chiede un tavolo per sostenere i 13 lavoratori senza stipendio da sei mesi.

Ferma la produzione, ferma anche l’inchiesta in Procura. Alex e Giacomo Bozzoli, nipoti dello scomparso Mario, i dipendenti Oscar Maggi e il senegalese Abu restano iscritti nel registro degli indagati per concorso in omicidio e distruzione di cadavere, ma sviluppi non ce ne sono.

Alex e Giacomo, da quando formalmente indagati ossia da pochi giorni prima di Natale, non sono mai stati ascoltati dal pm titolare dell’inchiesta Alberto Rossi. I laboratori dei Ris di Parma sono alle prese con nuovi esami, ma il giallo resta tale. I titoli di coda rischiano di scorrere solo per la fonderia del mistero.

 

 

 

 

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